Le Crime c'est moi

ScreenplayActing

François Ozon chiude la sua trilogia dedicata alle opere teatrali di inizio Novecento con questo Mon Crime La colpevole sono io. Otto donne e un mistero lo aveva consacrato di diritto nell'olimpo dei grandi registi francesi, Potiche - La bella statuina invece aveva acuito il suo stile satirico sociale. 

Mon Crime segna il ritorno ad uno stile più leggero dopo gli impegnati È andato tutto bene e Grazie a Dio. Il giallo con venature comiche ben si addice allo stile provocatorio del regista francese che anche stavolta non sbaglia il colpo. 

Così la pellicola è un divertisment intelligente, girato con ritmo e infarcito di battute sagaci fino all'ingresso in scena di Isabelle Huppert che, col suo carisma, ruba la scena a tutto e tutti divertendosi e divertendo. La sceneggiatura gioca su una ridda di equivoci e false testimonianze che reggono per tutta la durata della pellicola. 

Un film che parla della condizione della donna, del suo ribellarsi al conformismo bigotto e al potere maschilista che in realtà impera ancora oggi nello star system, come nella vita comune. Una denuncia ironica bmverso chi abusa del suo potere spesso economico sui più fragili. 

Ottimo per passare qualche ora im modo rilassato, con qualche risata, ma senza scadere mai nel volgare. Probabilmente un film nostalgico sia per le atmosfere che per la costruzione volutamente teatrale, ma che ci ricorda che cosa può  ancora essere il cinema di qualità.