Il film con cui David Fincher, oggi regista di culto, ha raggiunto la fama e il grande pubblico dopo aver girato importanti videoclip. Un thriller che scardina le regole base del genere stesso. A metà pellicola tutti sanno già chi è il colpevole, che è in mano alle forze di polizia… Ma allora cosa succederà da qui in poi?Seven è tutto qui, in una sceneggiatura precisa come un orologio svizzero, che stritola i personaggi e lo spettatore nei suoi ingranaggi senza lasciare respiro. Un meccanismo malato che non permette speranza per nessuno, né per i buoni né per i cattivi.Fincher contribuisce a creare questa atmosfera opprimente con una fotografia satura, virata sulle tonalità del grigio e un montaggio frenetico e straniante. Non lascia mai scendere la tensione e indugia su un forte senso di impotenza contro il male che incombe sulle vite quotidiane con una pioggia senza fine debitrice a Blade runner.Un mondo così straniante da sembrare quello in cui viviamo oggi in pandemia, denso di solitudini, di persone che non riescono a parlarsi e che ingigantisce le patologie psichiche. Cast guidato da uno strepitoso Morgan Freeman che ben tratteggia il detective senior disilluso dalla vita a causa di quanto ha dovuto vedere durante i suoi anni di lavoro. A lui affidata la frase simbolo del film: 'Hamingway una volta ha detto: - il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso - Io condivido la seconda parte'. Kevin Spacey nel suo periodo di grazia con I soliti sospetti.Per i pochi che non lo conoscono un thriller da recuperare, qualche tinta forte che non lo rende adatto ai più piccoli, ma una bella sorpresa. Coraggio