Povera grandissima Emma


Come si può descrivere un'esperienza come la visione di Povere creature! Chiaramente è un film in cui il marchio di fabbrica di Lanthimos è ben evidente, ma è completamente diverso da ogni altra sua pellicola. Spiazzante e coraggioso sono i due aggettivi che vengono in mente per primi. 

Tutto parte dalla regia, perfetta nel creare mondi e nello spiare i suoi personaggi. La cinepresa di Lanthimos lavora in modo chirurgico aggirandosi in ambienti straninanti e creando atmosfere via via diverse sempre specchio degli stati d'animo della protagonista. Una grande mano è data dalla bella fotografia e dalle impressionanti scenografie. 

Giganteggia Emma Stone nel ruolo di una carriera, che le permette di interpretare tutte le età della vita in un solo personaggio. Incredibile interpretazione più fisica nella prima parte e sempre più intensa col procedere del film. Ottimi comprimari Willem Dafoe, ormai una sicurezza nei ruoli freak e Mark Ruffalo guascone d'altri tempi. 

Certo manca un po' di anima nella sceneggiatura. Lanthimos parla di scienza, di evoluzione, di morte, di sfruttamento, di democrazia, di libertà, di emancipazione, forse troppo per un solo film che alla fine dà limpressione di essere un magnifico esercizio di stile, non completamente ispirato. Si scompone un po' troppo negli episodi anche se il filo conduttore di un candide funziona. 

Leone d'oro all'ultima Mostra di Venezia e arrivato in sala dopo tutta questa attesa è un buon film, di quelli che entrano sottopelle, che stimolano il cervello, ma che alla fine non arrivano al cuore. Nessuno nega che vorremmo più film coraggiosi, ma La favorita resta il suo film più compiuto.