Tutto troppo prevedibile

I film che raccontano grandi imprese sportive faticano sempre a trovare un giusto equilibrio e una narrazione che vada oltre l'agiografia, perché raccontano sempre imprese storiche e pressoché impossibili. 

Appartiene a questo filone anche Nyad - Oltre l'oceano che cade in tutti questi cliché senza riuscire mai ad incollare lo spettatore allo schermo che assiste passivamente al prevedibile progredire della storia. Non ci sono guizzi né nella sceneggiatura né nella regia. 

Unica scelta creativa, che però poco aggiunge alla pellicola, è quella di inserire all'interno del film le immagini di repertorio, un mix tra reale e fiction che probabilmente deriva dall'origine documentarista dei registi. Di solito le immagini reali arrivano sui titoli di coda, qui fanno un po' di confusione prima. 

Discorso a parte va fatto per le interpreti. Jodie Foster è una comprimaria che riesce ad imprimere forza e determinazione al suo personaggio, che risulta anche essere il meno monolitico del film. Una bella interpretazione che le è valsa la nomination all'Oscar come miglior attrice non protagonista. Troppo quadrata è invece Annette Bening, che non esce dal trucco sfigurante che gli viene sottoposto. Va aegnalata tanta abnegazione e voglia di fare, ma il risultato è inferiore. 

Film abbastanza inutile, che intrattiene per più di due ore con una struttura stile fiera dell'est (ogni volta si riparte da capo) che alla lunga stufa. Si può  vedere altro.