Ammettiamolo pure I giovani amanti è così sfacciatamente programmatico e votato all'amour fou da lasciare attoniti. Nella sceneggiatura e nello sviluppo del film non c'è praticamente dubbio o indecisione dei protagonisti e tutto si sviluppa nel modo più classico: innamoramento, ostacoli, mai legati a dubbi dei protagonisti, e fine.

Costruito sulla presenza di Fanny Ardant, da sempre donna conturbante del cinema francese, il film non regge né nella prima parte bucolica ambientata nelle campagne irlandesi con un immancabile temporale galeotto, né nella parte cittadina tutta famiglie inconsapevoli e problemi esogeni.

Per il resto niente di interessante come regia e cast tecnico nella norma così da portare la pellicola ad un livello davvero piatto e senza picchi di interesse.

I protagonisti regalano la loro presenza fisica ai due ruoli con una Fanny Ardant ancora famme fatale e un Melvil Poupaud piacione inconsapevole. Rimandati entrambi.

Un film che prova a combattere un pregiudizio ma si adagia nei cliché più risaputi. Niente di nuovo né di significativo sotto il sole. Peccato