Parlare dell'industria/cinema al pubblico è sempre molto difficile. Quasi nessuno conosce i retroscena di un film e la vera vita degli attori, non sempre solo stelle brillanti. Certo I social ci hanno avvicinati anche a quel mondo, ma il processo produttivo resta sempre complesso per chi non è del mestiere.

I due registi argentini provano, con una commedia, a raccontarci il lato più cinico di questo lavoro. Lo fanno con sguardo disincantato e giocando con i cliché delle produzioni moderne: regista rigorosamente donna, mix di attori uno impegnato e uno di cassetta, produttore approssimativo... Insomma un bel quadretto.

Il film in fin dei conti fa il centro con alcune scene (interessante quella del sasso gigante), ma il più delle volte si perde in mini episodi che poco aggiungono ad una trama di per sé già esile e rendono il tutto eccessivamente episodico, a tratti addirittura scontato. Il tutto per arrivare ad un finale ulteriormente sopra le righe.

Funziona il cast guidato da una Penelope Cruz che ha davvero l'aria di divertirsi nel ruolo della regista dispotica e da Antonio Banderas che gigioneggia alla grande in ruolo che strizza l'occhio alla sua carriera. Tutti estremamente divertenti.

Passato in concorso a Venezia, Finale a sorpresa - Official competition funziona Se non lo si prende troppo sul serio. Divertente, carino, ma poco di più. Non esce da quel cliché internazionale per cui un film spagnolo debba essere irriverente e provocatorio a tutti i costi, anche quando non ci riesce. Peccato, si passano comunque quasi due spensierate.

Voto: 6 1/2