Documentario breve ma intenso, girato con GoPro all'interno delle aree proibite al pubblico di Chernobyl, da un gruppo di ucraini, cosiddetti "Stalkers", che ritrovano vita in un ambiente provo di vita: l'area post-apocalittica, evacuata e non accessibile per la presenza di scorie radioattive.

Il racconto documenta con filmati dell'epoca le origini di una delle più grandi tragedie dell'umanità, fino ai giorni nostri, ironia della sorte sempre con questi giovani ucraini "cazzuti" che non hanno paura di nulla, che non si danno mai vinti di fronte a tragedie che noi occidentali vediamo solo nei videogame; e infatti guardando il documentario, sempre di assistere a un videogioco, a scenari irreali ricreati fedelmente al computer. Ma è tutto vero; mancano gli zombie, per il resto le location sono da brividi e pur correndo il rischio delle radiazioni nell'area, guardando l'opera ci viene voglia di raggiungere questi Stalkers ribelli e provare il brivido di estraniarsi dalla realtà, quasi a voler simboleggiare che il mondo attuale fa talmente ribrezzo, che è più bello vivere e padroneggiare in territori spettrali e potenzialmente a rischio radiazioni muniti di quel telecomando giallo che indica se c'è contaminazione o meno, ma dominati oggi solo dalla natura e senza uomini, piuttosto che tornare nel nostro mondo pieno di uomini che hanno rovinato tutto e tutti.
Breve Documentario da guardare e da salvare nelle proprie Collections su Filmamo