Sexocracy aveva Lele Mora, My Way ha Silvio

DocuFilm "specchio" dell'antecedente "Sexocracy" con protagonista Lele Mora che raccontava il Bunga Bunga. Qui è direttamente Silvio Berlusconi, nella sua corte dorata di Arcore, a raccontare (e celebrare) se stesso. La Genialata però dell'autore (il giornalista Alan Friedman) è stata nel non rivelare all'ex Cavaliere che avrebbe montato non un film autocelebrativo (o commemorativo data l'età), ma un film pesantemente critico sulle finanziamenti della mafia all'allora neonata Fininvest, sugli aiuti di Craxi (pagato con tangenti da Conti Offshore) per bloccare la legge che avrebbe fatto chiudere le televisioni di Berlusconi, il Bunga Bunga con le minorenni... Friedman ha documentato in 100 ore di incontri ad Arcore i racconti pavoneggianti delle imprese personali e lavorative di Silvio dalla stessa voce di Silvio... inframezzandoli poi in montaggio con la voce diretta di Friedman fuori campo con quel misto inglese/italico che ricorda il doppiatore di Stanlio e Olio, con accuse pesantissime tutte documentate da carte e testimoni dell'epoca. Un racconto tragicomico di un ventennio italiano, per il quale la rabbia dello spettatore si mischia al sorriso grottesco del racconto che ci ricorda con dati e carte di esser stati governati da politici corrotti e conniventi (di destra, sinistra, centro, tutti appassionatamente insieme con Silvio e per Silvio) che hanno fermato il boom economico dell'Italia paralizzandola per 2 decenni di fila, nell'interesse di aziende e partiti. Questa è l'Italia, di quelli che si fanno abbindolare dalle televendite e che poi si lamentano in continuazione. Cambiano canale, e via fregati da un'altra televendita.
DocuFilm straordinario da vedere assolutamente insieme a Sexocracy e Videocracy, per spiegare ai nipotini i vizi e i difetti inguaribili del popolo italico.