L'amore come oggetto di scambio

La donna al pari dell’uomo è il proprio corpo ma il suo corpo è cosa diversa rispetto a lei
(Simone De Beauvoir)
 
Lea ha 17 anni e trascorre le sue giornate in modo noioso e ripetitivo.
Prende il sole con una amica, passa le serate con i compagni di scuola e svolge le sue “mansioni” sessuali adolescenziali in modo apatico.
Il padre vive in Arizona e la madre è sempre alle prese con le sue depressioni post relazione, che condizionano il suo lavoro, la sua esistenza e la relazione con la figlia.
Quest’ultima critica l’atteggiamento materno così supino alle dinamiche relazionali più o meno gratificanti, trovandosi spesso in disaccordo con lei e non tollerando il fastidio molesto che provoca durante la notte quando si intrattiene con il fidanzato del giorno.
Una sera, mentre si trova con l’amica del cuore e i suoi soliti compagni, deve scappare dal locale dove hanno consumato junky food perché i maschi decidono di non pagare.
Un uomo, lo stesso che uscendo dal locale, le aveva riservato un occhiolino, ne prende le difese e si offre di accompagnarla a casa.
Lea è piuttosto diffidente all’inizio ma poi si lascerà andare ad un sentimento che prenderà il sopravvento: Tom infatti, 34enne riuscirà a conquistare completamente la sua fiducia e la sua attrazione costruendo abilmente e spregiudicatamente una condizione si dipendenza.
Nonostante le prime avvisaglie Lea non lascia spazio a insinuazioni e sospetti e presto si troverà in una situazione enormemente più grande di lei.
Un film che struttura abilmente la propria dinamica di costruzione di aspettativa e curiosità…
Lea ha una sua personalità, vede ciò che non le piace, è annoiata e sta vivendo il periodo più caotico della sua vita, tuttavia lo spettatore non può immaginare quali saranno le sue scelte e le sue rinunce.
La sceneggiatura pertanto prende il suo tempo per descrivere e testimoniare l’esperienza che la giovane donna sta vivendo soprattutto quando si trova alle prese con un amore promesso, una vita diversa e un sentimento che prevarica qualunque istinto di conservazione che sia fondato sull’amor proprio.
Un tempo che a tratti risulta angosciante e ridondante sebbene tuttavia inevitabile per accompagnare lo spettatore nella discesa in quella vita realmente incontrata dalla ragazza e da tante donne nell’esistenza di tutti i giorni.
“L’amore” come oggetto di scambio e come unica possibilità di sopravvivenza laddove soprattutto è sempre stato assente.
Un film di tragica denuncia sulle relazioni uomo/donna, dove il corpo è veicolo di conquista, di ricatto e di subordinazione.
 
ll maschio nella sua povertà psicologica è solitamente una "identità" che instaura relazioni, per lo più in ambito maschile dove continua a giocare alla guerra nella forma della competizione, o al sesso nella forma dell’occasionale seduzione, la donna è tendenzialmente "relazione" da cui ricava il suo riconoscimento e quindi la sua identità.
( U.Galimberti)
 
E questa è la condanna a cui si sottopongono molte donne, nonostante tutto.
E questo film ne è la tragica rappresentazione.