Horror sulle possessioni demoniache trattate in modo diverso rispetto ai Conjuring.
Il film colpisce da subito per un'ottima cura della messa in scena e della fotografia, il film sa essere crudo e sporco e al tempo stesso sa regalare ottimi quadri sia di giorno che di notte, ottimi i chiaro-scuro, i tagli di luce e molto interessanti le inquadrature sui recinti, grate delle finestre, personaggi inquadrati dai finestrini che danno un senso di prigionia quasi di inesorabilità degli eventi per i personaggi protagonisti intrappolati nell'oscura vicenda.
Ottimi i giochi di colore con i rossi e verdi, sangue e mistero, sempre molto presente, non a caso il ragazzo dapprima ha un gelato(all'amarena?) ma comunque rosso e solo in seguito avrà quello alla mela(verde).
E' un film sulla violenza perpetua, le scellerate azioni dei protagonisti fanno propagare la possessione, non è un caso che le uccisioni provochino il diffondere dell'entità demoniaca, la violenza causa sempre violenza in un vortice continuo.
Tutta la storia è molto sinistra anche perchè i personaggi credono da subito nella possessione, il villaggio infatti ha il suo folklore.
La regia è molto diretta, come scritto non siamo dalle parti di Wan che crea e prolunga i tempi di attesa tramite dei meccanismi, qui c'è molta camera a mano, piccoli-piano sequenza che danno azione, movimenti continuo nelle situazioni concitate, la sequenza del cane e la reazione successiva del protagonista.
Mentre nelle situazioni più "calme" la regia dimostra di saper creare ottime inquadrature suggestive.
C'è molto gore e violenza mostrata in un film che non risulta mai pomposo.
Nel seguire le vicende dei due fratelli, il personaggio di Pedro è l'indiscusso protagonista, il personaggio di Jaime, a tratti, è lasciato un po' indietro e nel finale forse si poteva dare ancora più risalto a determinate situazioni, anche se, come scritto, la regia è molto apprezzabile anche perchè non va mai nel pomposo ma rimane sempre cruda.
Indubbiamente tra gli horror migliori dell'anno.