Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Vincent Must Die

(Film, 2023)

Film grottesco in quanto all'improvviso chiunque incrocia lo sguardo con il protagonista Vincent ha il bisogno impellente di ucciderlo, nel proseguo del film si vedrà che anche altro persone hanno lo stesso problema di Vincent.
Il tutto è un'allegoria della condizione della società francese, tra collera e rivolte dove le persone, letteralmente, non possono più guardarsi negli occhi perchè divise in tutto.

Tutto il primo atto è ottimo, Vincent che all'improvviso viene aggredito nel luogo di lavoro, lo scoprire basta il contatto visivo per avviare il meccanismo e dunque le varie situazioni estreme, i problemi che porteranno la vita di Vincent al collasso.

La vicenda è trattata quasi come fosse un film di zombie, non si sa la causa di tutto ciò, come tutto sia partito, molte persone ne sono affette ed alcune sembrano anche guarire senza saperne il motivo.
L'allontanarsi dalla vita quotidiana, dai luoghi urbani, modificare drasticamente la propria vita fino ad una love story ai limiti dell'impossibile, per gli evidenti problemi, tra Vincent e Margaux.
Non mancano scene sporche e di lotta come quella prolungata nella fossa biologica.

La regia di Stephan Castang utilizza molto la camera a mano per destabilizzare il tutto e si nota il lavoro sugli sguardi dei personaggi, Vincent che non vuole guardare direttamente sugli occhi le persone quindi il distogliere lo sguardo, guardare altrove.
La portata dell'anomalia, i suoi effetti saranno in climax, Castang mette il focus della narrazione sulla love story andando dunque nell'intimo dove sullo sfondo la violenza si intensifica.