Del Toro mette in scena in modo egregio questo melodramma a tinte noir,mantenendo intatta la sua poetica e portando avanti le sue tematiche.
Il colore fa subito da padrone del film,tutte le sfumatura dell'acqua,dal blu,petrolio,verde presentissime ma anche i personaggi in base a cosa indossano indicano le loro emozioni.La fotografia infatti è bellissima ed è sempre in linea con la narrazione,esemplare quando le sfumature acqua si maschiano ai marroni della terra o al rosso della passione che invaderà la protagonista.
Come scritto tornano un po' tutte le tematiche deltoriane, come in Hellboy troviamo l'amore fra "esseri diversi" stavolta tra la donna e la creatura acquatica,il lavoro umile(donna delle pulizie) sempre mostrato con rispetto,come viene gestita la diversità sia della protagonista che è muta,della creatura,dell'amica(tema razziale) ma anche del grafico pubblicista che essendo gay è malvisto dalla società. La creatura non è il vero mostro,questo è rappresentato dal personaggio di Shannon che è davvero ripugnante,è un razzista,un uomo che non tollera il fallimento,egoista che non ha alcun rispetto per il diverso ne per le donne.
Ancora una volta tornano i simboli come l'uovo(la nascista) ed anche gli elementi religiosi.
Interessante anche il come Del Toro mostra sia la gestione sovietica che degli states che in pratica sono due facce della stessa medaglia(entrambi vogliono morta la creatura).
Sono molte le sequenze e le inquadrature memorabile tutte sempre ben costruite con movimenti di macchina impeccabili.
Grandissimo film del regista che ne fa quasi una summa della sua poetica.