Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Il gusto delle cose

(Film, 2023)

Da appassionato di cucina, anche di quella francese, ho apprezzato questo film che parla della love story tra l'alto chef Dondin e la sua aiutante Eugenie dove la cucina sia come luogo fisico che intesa nella sua arte è al centro di tutto.
Il film è ottimo nel mostrare i piatti, i gesti e la tecnica nell'esecuzione di questi, vengono mostrati molti piatti dell'alta cucina tradizionale francese si citano i grandi chef come Escoffier e Careme.
La regia di Tran Anh Hung tramite movimenti di macchina e piccoli piano-sequenza mostra le coreografie in cucina, la tecnica di Eugenie ma anche le reazioni dei personaggi in scena. Ad esempio è molto bello il piano-sequenza, dopo il primo pasto iniziale del film, dove Dondin parla intimamente con Eugenie, la macchina da presa si muove sa andare sui personaggi, si sposta tra loro, sa avvicinarsi e allontanarsi donando anche intimità al momento e mostrando sia l'insieme.
La fotografia gioca su toni molto caldi, il calore, la passione dello chef e dell'aiutante mentre cucinano e studiano i piatti insieme ma sa anche andare su toni scuri dato che Eugenie ha dei malori, la notte è spesso dark, il piano sequenza totalmente oscuro porta effettivamente il grigiore e il cambio di stato d'animo per la tragedia che avviene, qui il momento è costruito benissimo e notevole l'inquadratura di Dondin che in piedi solo nel corridoio.

La cucina anche come luogo è il perno di tutto, la bara durante il funerale che passa per la cucina è un momento emblematico, con una fotografia calce con il Sole che ad illuminare l'ambientazione.

Autunno-Estate sono concetti cardine anche filosoficamente, Dondin vuole sposarsi in Autunno e dice che, per la loro età “avanzata” sono, lui ed Eugenie, nella fase autunnale della vita mentre la sposa sente ancora l'Estate dentro di se e per il futuro. Ecco che dunque la fotografia molto calde e le tracce di oscurità assumono significato nel film.
Insieme, la coppia, dovranno cucinare il pasto per il principe, lo chef Dondin anche come sfida decide di proporre il Pot-au-feu, un piatto in realtà “semplice”, paragonato alla cucina italiana potrebbe essere un “bollito misto”, ovvio sono piatti diversi e comunque il grande chef vuole farlo alla perfezione.
Con Eugenie si sente al sicuro, sa che può riuscirci ed anche lei è felice della sfida, ciò va anche in contrasto con il pasto che il principe offre allo chef e ai buongustai a tavoli, un pasto interminabile, con tantissime portate ma non gradito da Dondin.
Dunque il momento caloroso della coppia quando Dondin cucinerà per Eugenie, la regia mostra tutta la cura dei dettagli, la sanificazione dell'anatra, la preparazione di questa, Eugenie indossa in vestito elegante giallo che richiama il calore che stanno vivendo i due.
Il rapporto della coppia non è però “goduto” fino in fondo, come scritto ci sono i malori di Eugenie, le notti dove questa non apre la porta a Dondin e c'è sempre la cucina, Eugenie è e vuole essere la moglie di Dondin o è tramite la cucina, quindi il cucinare insieme che trasmette il suo amore e la sua passione?
Eugenie rimane in cucina mentre Dondin e i suoi amici gustano il pasto, non vuole smettere di cucinare, non bada al suo malore.
Quando l'oscurità avvolgerà il tutto lo chef Dondin sembra non volerne più sapere della cucina, il momento della camminata da solo verso il bosco segna un momento cruciale nel film, da li accetterà di insegnare la cucina alla dotata piccola Pualine, nipote di Eugenie e di cercare una nuova aiutante.
Molto bello in finale in piano-sequenza, ancora una volta all'interno della cucina, la macchina da presa si muove, ruota, la fotografia si fa sempre più accesa anche ascoltando il voice di Eugenie che parla dell'Estate, la cucina si fa sempre più calda e luminosa, Pualine assaggia il grandioso piatto che colpisce Dondin, un'orata cotta a bassa temperatura accompagnata dalle animelle di vitello, dunque lo chef e la nipote di Eugenie escono dalla cucina verso l'esterno raggiante alla ricerca della creatrice del piatto.