Prequel della trilogia cinematografica che si incentra nella figura di Corionalus Snow, narrando la sua origin story.

Lawrence, regista, non è qualitativamente eccelso, è un regista che si non fa strafalcioni, sa tutto sommato anche piazzare la macchina da presa, mette una scena una buona confezione però senza mai dare uno sguardo intimo o personale al film.

Di fatto, se anche le messa in scena risulta godibile l'assenza di spunti o guizzi si notano, le ambientazioni post-belliche, scure e sporte, i distretti di fatto post-apocalittici seppur comunque ben inquadrati non riescono a dare espressività e forza.

Il personaggio di Snow vuole scalare nelle gerarchie della capitale, la sua famiglia dopo la scomparsa del padre sta decadendo, il ragazzo perciò non ha più i lussi degli altri nobili.

La sua occasione sarà quella di fare da mentore a Lucy Gray negli Hunger Games e soprattutto nell'avere delle idee sul come far sopravvivere i giochi dato che anche questi stanno finendo nel disinteresse generale.
Snow avrà idee su come trasformarli in veri show.

Anche qui, Lawrence non riesce ad incidere troppo sulla critica sociale, sullo spettatore che vuole uno show di sangue, sugli eventi controllati, rimane tutto un po' in superficie seppur certo il contesto e la critica è evidente.

Gli stesso Hunger Games risultano un po' blandi, questo perchè i ragazzi che ne fanno parte sono poco esplorati e approfonditi, dunque le morti non riescono ad interessare lo spettatore.
Lawrence dirige anche bene l'azione, bei movimenti di macchina, piccoli piano-sequenza ma manca una scrittura che dia profondità al tutto.

Purtroppo i fuori campo nelle scene violente, il non mostrare mai delle gocce di sangue nemmeno quando i corpi vengono perforati dalle armi incide nel non dare forza alle scene.

La love story tra Snow e Lucy Gray sarà il fulcro del film e se comunque è interessante vedere i vari punti di vista, il come Snow cambia, dal suo essere quasi “buono” a diventare progressivamente lo Snow che conosceremo, tali cambiamenti sono spesse repentini, specialmente nel finale e come scritto, manca profondità.

Sarebbe stato interessante seguire i ragionamenti i pensieri di Snow evolvere passo passo mentre invece cambia atteggiamento di frequente non sembra quasi avere una propria idea sul tutto.

Lawrence come regista ricorda un po' Yates, regista della maggior parte degli Harry Potter, entrambi non sono pessimi, sanno gestire una buona confezione ma non hanno una loro visione, non sanno dare forza ai propri film con risultati dunque mediocri.

Certamente il film non è pessimo, ha la sua struttura, ha buone scene d'azione così come buone singole inquadrature, hai suoi tre atti narrativi ben distinti però risulta senza guizzi, sussulti e dunque senza profondità perciò il risultato è mediocre.