Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Stopmotion

(Film, 2024)

Film d'esordio per Robert Morgan, un horror psicologico che come si evince dal titolo utilizza anche la tecnica stop motion.
La giovane protagonista Ella vive praticamente all'ombra della madre, quest'ultima è una leggenda nel campo dei film in stop motion ma ora anziana ha bisogno dell'aiuto manuale della figlia per completare il suo ultimo film.
Il core della storia risiede nel fatto che Ella è solo il "braccio", non riesce ad avere una propria voce, una propria storia, questo per lei diventerà un'ossessione, proverà a realizzare un suo film dove la bambina che le suggerisce la trama e lo sviluppo altro non è che il subconscio della protagonista.
Il film è mostrato totalmente dal punto di vista di Ella che progressivamente vedrà i suoi personaggi, le sue creazioni prendere vita e al tempo stesso lei vivrà la storia, ne sarà quasi posseduta, il film avrà vita propria tanto da sopraffare la protagonista.
Le creature del film saranno sempre più vive, tant'è che basterà solo toccarle e non più attivare tutto il processo di animazioni per vederle agire; inoltre anche il come sono creati i personaggi sarà sempre in ascesa, dalla cera passando per la carne cruda, la volpe morta fino proprio al sangue umano.
Ad inizio film viene mostrato una sorta di uovo oscuro e titoli di testa sono mossi quasi a dare la sensazione della schiusa, che qualcosa si stia muovendo dentro l'uovo.
Tale elemento sarà presente anche durante il film e ripreso nel terzo atto, ma la schiusa non porta ad una Ella totalmente realizzata, l'uovo schiudersi porta al sangue, è un'ossessione quasi senza controllo derivata dal voler dimostrare a tutti i costi di saper realizzare una storia per tutti gli anni vissuti all'ombra della madre.
Il rapporto madre-figlia è chiaramente centrale per il film, il primo atto sotto quest'aspetto è ben costruito, vedere la madre intransigente verso la figlia, quest'ultima deve eseguire spostamenti al millimetro, ma è anche interessante notare come Ella cucina in modo svogliato, deve tagliare la carne per la madre, la giovane protagonista di fatto è una marionetta e non a caso la madre la chiama "puppet".
La regia di Robert Morgan utilizza spesso la camera a mano per evidenziare il rapporto teso tra Ella e la madre, ma anche successivamente tale tecnica sarà spesso utilizzata anche in sequenze più concitate per dare tensione alle scene.
Per dare tono surreale alla vicenda, tramite la fotografia, si opta per colori rossi e verdi che avvolgono anche totalmente le inquadrature, oltre a ciò, ci sono inquadrature capovolte, come quella del bosco o della bambina.
Come scritto, il film è inquadrato dal punto di vista di Ella quindi lo spettatore segue ciò che lei vede che non rappresenta di base la realtà pura.
Il film ha anche buoni movimenti di macchina che denotano una buona tecnica del regista e nel terzo atto si mostra anche crudezza tramite il sangue e momenti da splatter.

A livello tecnico è doveroso scrivere della cura e della tecnica per le parti in stopmotion, si nota l'ottimo lavoro del regista e la dimestichezza con tale tecnica.
Si nota comunque che è un film d'esordio, ci sono momenti che potevano essere meglio gestiti, ad esempio il jump scare della madre non ha una buona resa e nel complesso sui tempi della tensione su come alimentarli Morgan dovrà crescere; anche qui, l'attacco finale di Asher man è un po' troppo veloce, cadenzare meglio i tempi aiuta ad aumentare l'atmosfera.

Infatti più che sul dilatare i tempi Morgan opta per disegnare uno stato confusionale per la protagonista che va a segno in diversi frangenti come ad esempio quando il viso di Ella è cangiante, le sue espressioni facciali mentre è illuminato dai colori pop con un susseguirsi di stacchi di montaggio.
Alcuni personaggi come  il ragazzo de Ella, Tom, e la sorella di quest'ultimo risultano un po' poco esplorati e nel complesso il loro utilizzo poteva essere migliore.
Comunque è un film che ha idee, che mostra una buona tecnica, la stop motion è ben realizzata, ottimo utilizzo degli effetti artigianali e quando si va con il surreale, la fuga della bambina di cera, che sarebbe sempre Ella, funziona bene così come Asher man che inizia a divorare.
Morgan dimostra anche di saper creare momenti suggestivi ad esempio quando Ella è nel bosco con la luce verde sullo sfondo e ci sono lo stesso spunti interessanti come quando le creature del film guardano Ella, di fatto in quel momento la regia mostra come la giovane protagonista da potenziale creatrice della storia in realtà ne diventa vittima.
La messa in scena è curata , rapporto madre-figlia ben descritto e l'ossessione il voler emergere  non sarà affatto così facile e come lo immagina per Ella. Il finale con la casa sul bosco con i suoi interni in rosso donano il giusto effetto ed il baule mostra come Ella è sempre stata imprigionata e di come non tutto va come si vorrebbe.