Buon film di genere, un thriller-action incentrato sullo spirito di Ian, in coma, che passa di corpo in corpo tra i coinvolti della sua aggressione per scoprire, ricordare cosa sia successo ed anche per potersi vendicare e soprattutto proteggere sua moglie Gina.
La regia è dinamica, molti movimenti di macchina che aiutano il ritmo del film che per gran parte si concentra maggiormente sull'indagine rispetto all'azione, già la prima sequenza parte dalla ruota forata della macchina per finire nel corpo dove ora è presente Ian.
L'azione aumenta col proseguire del film, buona parte di questo si concentra sull'indagine sul collegare i fili da parte di uno spaesato Ian.
L'azione è comunque ben diretta da Yoon Jae-geun, è sempre leggibile e dinamica sia quando va maggiormente di montaggio sia quando mostra maggiormente i colpi.
Non si opta per lunghi piano-sequenza anche se ci sono movimenti di macchina prolungati anche durante l'azione, nel finale è dove questa è più mostrata e diventa vera protagonista con momenti ben girati, riusciti e con buone coreografie.
Si nota dunque una buona mano per l'action, la regia sa quando far prendere "respiro" all'azione, quando andare di montaggio risultando sempre tutto sia chiaro che dinamico.
La regia sa anche dare intensità a diversi momenti, ad esempio l'arrivo “all'ospedale” al ritrovamento del corpo di Ian.
Tra i personaggi, quello del barbone risulta molto simpatico, tutta la narrazione, i personaggi stessi sono funzionali, non si è di fronte ad un film dove i vai personaggi hanno i loro punti di vista e chissà quali caratterizzazioni, a ciò che il film è cioè un thriller d'azione puramente di genere che, il genere, risulta ben diretto.