Paco Plaza sa costruire la tensione e quadri che danno la giusta atmosfera anche in horror da jump scare.
L'arrivo della suora al convento è subito suggestivo con questo bianco predominante come è interessante il fatto che la protagonista abbia dei dubbi sul suo cammino spirituale.
Sotto quest'aspetto del minutaggio in più, non troppo, avrebbe giovato per far sentire allo spettatore di più questi dubbi, anche perchè il tutto viene detto in un dialogo più che vissuto.
Il formato 4:3 è interessante perchè sì da un senso di "antico" come l'ambientazione del film ma anche perchè da una sensazione di prigionia.
La giovano suora infatti sembra essere imprigionata verso un cammino scelto più per inerzia che per convinzione e le inquadrature dentro il confessionale così come la sequenza incubo del vestito che si stringe e soffoca la suora vanno a fortificare ciò.
Come scritto nel film sono presenti i jump scare, alcuni prevedibili e da pubblico generalista, però Plaza tramite movimenti di macchina e una buona gestione della location riesce comunque a creare atmosfera e non mancano gli escamotage per alimentare la tensione, come la pallina che rotola che ricorda la sequenza del bicchiere del suo Veronica.
Nel finale non manca una buona dose di violenza mostrata e il montaggio alternato da ulteriore ritmo alla vicenda.
Ammetto di preferire Plaza in prodotti come La Abuela, ma comunque si conferma, ancora una volta, un buon regista horror che rende piacevole la visione di horror da jump scare Hermana Muerte che in mano ad altri registi sarebbe risultato scadente ma che la sua regia lo rende godibile e intrattenente.