Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Moon Garden

(Film, 2023)

Moon Garden è un fantasy a tinte horror che tratta i conflitti di coppia vissuti con gli occhi della bambina Emma.
La regia di Ryan Stevens Harris osa moltissimo, c'è stop motion, animazione momenti quasi sci-fi con un look che va quasi dal gotico a momenti più cyberpunk; l'estetica è dunque molto in vista con risultati molto spesso piacevoli e fascinosi, quando si utilizzano effetti artigianali fa sempre piacere. Quando c'è così tanta voglia di mostrare normale che in alcuni frangenti la mano un po' scivola e si eccede, il regista è comunque appena al secondo lungometraggio, si nota anche un eccesso di estetica da videoclip non sempre così azzeccata, ma senz'altro si nota un certo stile e voglia di fare.
L'inizio del film in realtà non è gestito così bene, le liti familiari della coppia Sara e Alex, genitori di Emma, non sono dirette in modo impeccabile ma appena il film tramite l'entrata in coma della giovanissima protagonista vira sul fantasy la regia è più a suo agio anche perchè può mostrare il suo repertorio.
E' interessante che la costruzione del film sia in tre livelli, il mondo fantasy vissuto dalla piccola Emma in coma, il mondo reale con i genitori preoccupati per la situazione della figlia e ricordi che rivivrà Emma nel suo viaggio.
Tutto il percorso che Emma intraprenderà durante il coma è pieno di situazioni strane, mostri ma di fatto questi elementi fanno parte dei suoi ricordi come l'ippopotamo gigante che richiama il suo peluche.
Molto apprezzabile l'insistenza che Harris pone sugli oggetti di ascolto come la radio con l'antenna che Emma troverà ma anche la radiotrasmittente nel momento finale che indicano una mancanza di ascolto dei genitori verso ciò che sarebbe il bene per Emma.
Non è neanche un caso che durante il viaggio Emma andrà dapprima in un buco, cioè in basso e in seguito percorrerà le nuvole, alto, richiamando gli alti e bassi di una relazione.
Sono diversi i momenti visivi che colpiscono ma alcune volte la regia tramite il mostro cade in jump scare un po' telefonati, comunque non è fortunatamente un film che punta su questo ma in generale anche le sue movenze scattose esteticamente non hanno sempre un 'ottima resa, seppur comunque è da ribadire la buonissima messa in scena nei momenti con luci gotiche-pop ad andare sul fumettoso.
Ci si possono trovare anche varie citazioni a diversi film come Videodrome, Nightmare, The Ring insomma di spunti il film ne ha.
Il finale invece potrebbe risultare un po' troppo mieloso e volendo, ci si potrebbe leggere un messaggio eccessivamente conservatore promuovendo il modello della famiglia tradizionale anti divorzio.
Se quanto appena scritto non reca alcun fastidio il film è caldamente consigliato sennò comunque è un film da vedere per le sue qualità estetiche e sperimentali anche quando sbaglia.
Soggettivamente non fosse stato per quel finale un po' troppo "melenso" l'avrei apprezzato di più ma comunque il film ha i suoi motivi per essere visto.