Dopo Cronos anche in Mimic,Del Toro porta avanti il suo stile e le sue tematiche.
La messa in scena,lo fotografia,le scelte cromatiche balzano subito all'occhio,i colori ambra e blu tipici del regista ma anche le scelte,quando tenere un'ambientazione più secca o cupa e quando più colorata denotano l'ottima impronta del regista.
Il film riprende sia gli invasion alieni anni '50 che le atmosfere di Alien,perciò in diversi aspetti può risultare derivativo ma Del Toro riesce comunque ad inserirci le sue tematiche.
In primis c'è una continuità con Cronos per quanto riguarda gli insetti,ed inoltre è interessante come gli insetti sì sono il "mostro" da sconfiggere ma sono lo specchio dell'umanità.
Non a caso questi insetti si riproducono e si evolvono come l'uomo ed anzi cercano proprio di imitarlo,dunque l'uomo diventa predatore di se stesso,il "nemico" per Del Toro è l'umanità stessa,la sua follia di voler controllare la natura,tematica cara a James Whale di cui Del Toro è un grande fan.
Se in Cronos nel finale e tramite inquadrature a ricordare il cinema di samurai si notava la vena action di Del Toro,qui c'è moltissima azione sempre ben diretta.
Quello che un po' non funziona come già scritto è la troppo derivazione del film,quando i personaggi scendono nel sottosuolo le storie si diramano ed alcuni personaggi un po' si perdono(ad esempio la storia del bambino) e personalmente il finale è troppo spielberghiano è eccessivamente buonista.
Rimane comunque un buonissimo film di genere ottimamente messo in scena e con un discorso interessante.