Thriller/noir a tinte gotiche e claustrofobiche diretto molto bene da Lewis.
Il film inizia subito in modo suggestivo con la protagonista Julia Ross inquadrata alle spalle su inquadratura storta a dare sensazione di persecuzione, come se fosse osservata, o meglio, dell'inizio del suo incubo.
La regia è ottima nel creare atmosfere claustrofobiche e di chiusura tramite inquadrature dove Julia è inquadrata tra le sbarre delle finestre, qui molto interessante il fatto che Julia indossi un abito gessato o una vestaglia con le pieghe a richiamare le trama delle sbarre e a dare un tocco di armonia geometrica tra le trame a righe dei vestite e delle sbarre.
In più, Lewis inquadra Julia sempre in situazioni opprimenti tra finestrini all'angolo e bagagliai delle macchine.
Le atmosfere gotiche, oltre alla villa sulla scogliera inquadrata proprio con taglio gotico, sono date dalle ombre, la scalinata, la stanza di Julia/Marion che da proprio la sensazione di un'antica camera gotica.
Non manca anche una sequenza quasi horror tra ombre e specchio nell'oscura con la presenza di "occhi" gestita molto bene.
La regia dimostra di saper andare nei dettagli, esemplari sono le inquadrature sulle iniziali MH tra vestaglie e oggetti che al risveglio di Julia fa subito comprende la nuova drastica situazione.
Anche il fuoco del camino in sovraimpressione sul volto di Julia anticipa l'incubo che si appresta a incombere su di lei.
Gli stessi oggetti di animali non sono fini a se stessi, la maniglia e la statuetta del leone rappresenta la situazione di Julia, cioè di leone in gabbia, dato che lei per tutto il film lotterà per ottenere la libertà; la stessa statuetta dell'elefante amplifica il concetto di "animale" tolto dal suo habitat e ora in prigione.
E' interessante che Julia scoprirà le intenzioni della famiglia Hughes tramite il gatto nero, ancora il gotico che ritorna, animale che rappresenta l'indipendenza e cha da spiraglio di libertà.
Lewis gioca col concetto di libertà tramite il mare, elemento che richiama la natura e la libertà stessa, qui invece simbolo sia di morte per la vicende accadute e anche come libertà negata dato che la vista sul mare è sbarrata dalla finestra della camera di Julia.
La vicenda narrata risulta coinvolgente anche per la "sfida" di intelligenza tra Julia e la signora Hughes, rapita e rapitrice che sfidano tra i loro piani e le loro azioni.
E' un film che ha una durata "relativamente" breve, poco più di un'ora, ci sono momenti sottintesi, poco ampliati o che tramite i dialoghi si spiegano alcune situazioni piuttosto che mostrarle; ciò però non reca "fastidio" per la visione del film, probabilmente il finale per come costruito può risultare un po' veloce nella sua esecuzione.
Dunque un film di genere ben eseguito che sa regalare le atmosfere che si prefigge di consegnare allo spettatore.