Il film di Bradley Cooper racconta di un uomo, il musicista Leonard Bernstein, con tanti progetti, amore puro per la musica ma in conflitto tra queste anime dato che vorrebbe fare, provare tutto, anche sessualmente, perciò renderà anche difficile la vita a chi gli sta intorno per questo suo voler ricercare tutte le sue passioni.
La regia di Cooper è ampiamente in vista, il film inizia con il bianco e nero per narrare la giovinezza di Bernstein e il suo innamoramento verso Felicia; questo primo atto seppur a livello tecnico ineccepibile rimane un po' stilizzato in quanto non si esplora totalmente la passione tra i due, il momento del matrimonio e volendo è un po' questo il difetto primario del film. La regia spesso sovrasta la narrazione per la sua voglia di mostrare risultando a tratti artificiosa.

Dal secondo atto c'è il colore, e la fotografia è ottima, da qui si narra il distaccamento tra Bernstein e Felicia e le inquadrature, anche se molto vistose, dove i due sono lontani richiamano perfettamente la situazione e in questi casi sono si convincenti.

La casa della coppia è sempre piena di gente, il musicista ha anche rapporti gay, notiamo l'insoddisfazione della moglie che non riesce quasi ad avere un attimo di vita privata insieme al marito tra feste e i tanti progetti di Bernstein. Molto bella la scena di Felicia che si tuffa vestita in piscina pur di non sentire un altro progetto, successo del marito.

Carina anche la scena del distacco con il dialogo mentre passa Snoopy dalla finestra.
In questo caso il problema sta nel didascalismo, il concetto che Bernstein abbia tanti progetti, il suo stile di vita e modo di essere è reiterato per farlo comprendere allo spettatore, Alicia, ma anche la stessa sorella di Bernstein lo ripeto più volte e in un film, specialmente del genere, dovrebbero bastare le immagini.

Il terzo atto con il sopraggiungere del cancro. il ritrovamento della coppia e dei figli dovrebbe essere il momento culmine delle emozioni e come sempre in tutto il film ci sono momenti buoni; la regia opta per un 4:3 per racchiudere meglio il nucleo familiare unito, l'inquadratura clou di Felicia che guarda dalla finestra il padre giocare con i figli è molto buona ma come per tutto il film è sempre la regia a manifestarsi prima del racconto e delle emozioni.
In un altro punto a sfavore del film è il fatto che i figli non hanno nessuno sguardo sulla vicenda, per nulla esplorati, anche Jaime è protagonista di un dialogo sulla sessualità del padre che poi non troverà nessun riscontro.

E' un film che non si può definire “brutto” in quando esteticamente è valido, la tecnica c'è, come scritto ha anche i suoi momenti  che respirano cinema però personalmente mi ha lasciato poco, inoltre Cooper speso vaneggia un po' su stesso concedendosi primi piani, inquadrature prolungate specialmente quando ha a che fare con la musica, che si è vero ciò serve a far comprendere che il personaggio vive e si esalta con questa arte però è sempre la regia che sovrasta il resto con un risultato artificioso.
Va riconosciuto che la sequenza del concerto in chiesa in piano-sequenza è molto bella e riesce a far trapelare l'emozione che ricerca il film, però per l'appunto sono singole sequenze, momenti, come la piscina e lo Snoopy sopracitati per un film che risulta anche un po' troppo “pulito” come a voler imitare Chazelle.
Magari ad altri piacerà di più e lo apprezzeranno però no non mi ha convinto.