Do you see? E' questa la domanda che permea il film Manhunter di Mann ma il concetto di vista, vedere e sguardo è sempre centrale del cinema di Mann.
Il film inizia con la soggettiva di Lowell, giornalista, bendato dove quindi l'inquadratura è mostra la fascia della benda. Questo rappresenta quanto un certo giornalismo “di sistema” possa davvero vedere la verità e allargando al tutto mostra come la verità difficilmente sia limpida, venga fuori totalmente per tutti.

Le inquadrature mostra quasi sempre porte, finestre, vetrate, pareti riflettenti questo perchè il film apre uno sguardo sul mondo mostra tutta l'oscurità del sistema per non far arrivare le notizie, la potenza delle grandi aziende, in questo caso del tabacco, al di sopra della salute e del welfare generale.

Oltra a ciò, i personaggi spesso circondati e inquadrati tra queste pareti riflettenti da un lato mostrano una ricerca dell'altro se, sia Lowell che Wingad, il dottore in scienza che lavorava per grande azienda del tabacco ma che ora vuole dire la verità, hanno molto da perdere a intraprendere la via della lotta per la verità; come sempre nei film di Mann i personaggi hanno sempre uno sguardo verso l'orizzonte che li proiettano nel futuro quasi sempre scuro anche quando sembra si possa ottenere una vittoria.
Un altra rappresentazione di tali finestre e vetrate è il fatto che i personaggi sono incastrati nel sistema, la loro lotta è difficile ed è emblematica la sequenza del golf dove la palla che va sulla rete da proprio la sensazione di come Lowell sia incastrato.
Le immagini e le scelte di Mann non sono mai banali ma anzi hanno sempre molta forza e una ricerca simmetrica, non è un caso che vediamo Wingad uscire dall'azienda in rallenty di spalle verso l'inizio del film mentre nel finale è Lowell ad uscire dalla mittente televisiva per cui lavora di spalle in rallenty creando una simmetria perfetta tra i personaggi e il film.
Tutta l'evoluzione dei personaggi è gestita alla grande, Lowell viene introdotto come si un giornalista “radicale” ma anche che comunque lavora per la Cbs, ha il suo giro di relazioni e Mann lo inquadra a tavola a ridere e scherzare quindi comunque si “gode” la sua vita.
Wingad invece parte subito subendo il licenziamento, la moglie è preoccupata per la situazione finanziare e per la figlia che ha bisogno dell'assicurazione medica, perciò il personaggio interpretato da Russel Crowe è molto titubante e dubbioso sul come agire.
La sequenza del fax che di fatto è il primo contatto tra i due personaggi protagonisti  riesce a creare suspance e i successivi incontri avranno ulteriore carica emotiva e visiva.
L'acqua, il mare per Mann è sempre un elemento simbolico, quando i due si incontreranno in un momento decisivo sarà sotto la pioggia, ed è ottima la battuta di Lowell che parla di non voler bruciare Wingad, sotto la piaggia si parla di bruciare che ricorda chiaramente tutta la questione del tabacco e del fumo.
In macchina Wingad guarderà più volte il mare e specialmente un battello partire e di fatto questo rappresenta il suo sguardo verso una partenza verso un futuro che sta arrivando e piombando su di lui.
Ancora più emotivo sarà la decisione prima della testimonianza dove ancora una volta il dottore si soffermerà sul mare, sull'orizzonte per prendere la decisione. Bellissima anche la scena dopo la testimonianza dove sia Lowell che Wingand guarderanno il mare stavolta scuro perchè sta per iniziare il loro inferno con l'inquadratura dall'alto a farli risultare “piccoli” rispetto all'ambiente circostante dunque vulnerabili.
Il mare tornerà ancora…l'esilio forzato di Lowell da parte della Cbs lo porterà in una casa sul mare dove l'inquadratura è totalmente sul blu he regala una sequenza bellissima. Spesso il mare per Mann rappresenta anche rilassamento quasi un ristoro e forse Lowell qui si da una nuova carica per tornare a combattere anche se la regia qui vuole mostrare come il personaggio interpretato da Al Pacino sia isolato, la sua intervista a Lowell non è andata in onda, il suo telefono prende male e dall'altro versante, Wingad è distrutto, per le sue scelte ha perso tutto, è diffamato, non ha più la sua famiglia, è seduto immobile a fissare proprio l'ufficio della Brown & Williamson, l'azienda del tabacco che lo sta distruggendo, come ad infierire e di fatto l'atmosfera è quasi quella del suicidio.
Fantastica la sequenza praticamente onirica di Wingad che guardando il quadro, che raffigura un cavaliere dal mantello azzurro(lo stesso Wingad?) su sfondo di terra e mare(eccolo che torna sempre) questo si trasforma in uno scenario dove vede la sua famiglia, Lowell è ormai è perso nella sua mente.
La “pazzia” di Wingad procede a tappe sempre ben narrate, la sequenza del procione ha i giusti tempi , la lettera minatoria, il proiettile nella posta, così come i dubbi che progressivamente avrà il personaggio; Mann gioca anche a lasciare indizi “disturbanti” per il personaggio di Crowe, come ad esempio la macchina in fiamme, così come tutte le reazioni, azioni della moglie ed è ottima la scelta di Mann di non mostrare allo spettatore il contenuto della lettera che la moglie lascia a Wingad proprio per lasciare intimità.
Lowell addentrandosi nella storia e nella lotta avrà da perdere non solo la sua posizione ma la credibilità verso l'intero sistema.
La fotografia del film è fantastica, Mann gioca sui blu sulle sue tonalità che sanno donare cupezza e freddezza ma usa molto anche i toni scuri e ogni tanto da delle venature si calde ma anche quasi acidule come a non voler mai dare comfort ai personaggi.
Il lavoro nella sequenza della stanza di Wingad è magistrale, l'espressione di Crowe quel volto sempre più perso e ombreggiato, Mann è un maestro sia dei campi e contro-campi che dei primi piani.

Anche i tocchi di rosso sono ottimi che danno quel senso di fuoco non a caso presente nell'ufficio dell'azienda del tabacco e qui tutta la sequenza con l'ingresso di Wingad è perfetta e da subito tensione per gestione e tempi e per la soggezione che ha il personaggio.
La camera a mano è spesso utilizzata infatti per destabilizzare la scena e i personaggi così come le inquadrature dall'alto e dare una sorta di debolezza ai personaggi.
La ricerca dell'altro se è sempre un concetto fondamentale per Mann espresso tramite campi-controcampi simmetrici o tramite il riflesso come verso il finale quando Lowell vede se stesso riflesso o Wingad nell'intervista dove la fotografia gli da una il colore blu sul monitor.
I personaggi potevano scegliere diversamente e avrebbero avuto una vita senz'altro più “semplice” nei riflessi c'è anche questo come però c'è anche il cercarsi a vicenda dei personaggi anche se fisicamente distanti, così come e comunque, c'è sempre lo sguardo verso il futuro verso l'orizzonte.
Mann non regala mai vittorie piene, happy ending festosi, anche quando c'è la vittoria c'è sempre uno sfondo di amarezza anche in Insider Lowell lo ribadisce alla moglie, cosa abbiamo vinto? Di fatto Mann mostra l'influenza delle grandi aziende nel sistema, di come il giornalismi non ricerchi davvero la verità ed abbia paura anzi nell'addentrarsi verso la verità.

Film grandioso.