Thriller-noir che ha molta forza nelle scene di tensione e meno nelle scene di "assestamento" della storia.
Il film parte subito benissimo, la regia di Litvak è quasi pirotecnica, piena di movimenti di macchina ad introdurci nelle stanze, nelle varie ambientazioni, non mancano i piano sequenza e l'inizio infatti, tramite movimento di macchina, proietta lo spettatore fino alla stanza di Leona, protagonista, dove si nota essere a letto malata, con la regia che tiene d'occhio i vari oggetti come le medicine e il telefono bianco.
Litvak gestisce molto bene le sequenze di tensione e di fatto i movimenti di macchina quasi inducono a pensare al collegamento dei fili dei telefoni.
Il primo atto è avvolgente, Leona è sempre al telefono, cerca di comprendere il mistero, cosa è successo al suo ragazzo Henry e la regia è movimentata tenendo un buon ritmo.
Nella parte centrale quando tramite flashback il film narra il passato dei personaggi facendo capire allo spettatore cosa sta accadendo e i vari punti di vista, il film perde ritmo e scende un po' di tono.
Il finale torna adrenalinico, Livtak compie un piano-sequenza meraviglioso, la tensione è calzante anche grazie all'espressività dei personaggi, Henry al telefono che inizia a sudare, Leona(Barbara Stanwyck) che regala primi piani fantastici; ma anche grazie alle singole inquadrature, la profondità di campo dove si nota lo sfondo del ponte dalla finestra della camera di Leona, l'ombra avanzare che lo spettatore nota prima di Leona creando suspance.
Ottimi anche i dettagli come il telefono bianco nella stanza di Leona che contrasta con gli altri telefoni neri presenti nel film e l'ottima inquadratura finale col guanto bianco.
Nel film ci sono le tematiche un po' classiche del noir come l'avidità, Herny non ha titoli di studio, non proviene da una famiglia ricca vuole arricchirsi ma non ci sta a sottostare al padre di Leona.
Di fatto il signor Stevenson, il padre di Leona, rappresenta un capitalismo padronale che vuole avere sempre il controllo di tutto che è comunque avverso rispetto al capitalismo più manageriale.
Il personaggio di Herny non è di certo "limpido" nelle sue azioni ma forse Litvak vuole fare emergere una certa difficoltà negli states di garantire una crescita anche a chi viene da condizioni meno abbienti come Henry o comunque, come alla fine tutti cercano sempre la strada dell'avidità.
Da notare anche come i personaggi attivi al telefono siano quelli femminili.
Noir che vive nei guizzi della regia di Litvak e che pur calando nella parte centrale merita la visione anche solo per la magistrale conduzione del terzo atto.