Losery dirige un film meraviglioso carico di tensione dove i rapporti di forza tra i personaggi in scena si capovolgono mettendo di fatto in scena una lotta la classe più abbiente e chi ha meno.

Il film è ricco di piano sequenza e movimenti di macchina e non sono mai gratuiti, di fatto questi servono per spostare i punti di vista dei soggetti in scena ma anche per far coabitare la scena da più soggetti in modo da coglierne le reazioni in tempo “reale”.
Barret, il domestico e Tony, il padrone di case sono personaggi grandiosi nei loro rispettivi ruoli e Losery insiste molto anche nel creare una verve omoerotica tra i due.

Tony inizia il film che deve mettere in sesto la casa e Barret si occuperà di ciò ottenendo la fiducia del borghese.

La gestione tra Susan, fidanzata di Tony e Barret è ottima, si nota da subito la diffidenza tra i due, “è onnipresente” dice Susan e di fatto la regia fa apparire di continuo Barret a minare l'intimo dei fidanzati.
Meraviglioso il grandangolo dello specchio che riflette i personaggi e anticipa il futuro capovolgimento di fronte.

Tra Barret e Susan è memorabile il piano sequenza con i continui ordini di Susan a voler mostrare e ribadire la sua superiorità di ruolo dove così lo spettatore può vedere a capire tutta la tempistica e il fastidio che Susan reca a Barret.
Ottimo anche l'ingresso in scena di Vera, presentata come la sorella di Barret, preceduto dall'ottima scena sempre del domestico nella cabina telefonica che guarda le gambe delle donne in attesa, puntualizzando sugli eccessi delle gonne corte che poi farà anche a Vera.
Questi episodi pongo ulteriori dubbi su Barret, sul suo piano anche la stessa Susan gli chiederà cosa cerca davvero in questa casa.

Di fatto il film gioca su quanto il tutto sia un piano del domestico o meno, la relazione tra Vera e Tony, la scena di sesso tra i due è fantastica con il dettaglio delle gambe di Vera che si distendono.

Sorella, fidanzata, attriti tra gli stessi Vera e Barret, il momento dove vengono colti sul fatto da Susan e Tony è anche qui meraviglioso, quasi una “cacciata” biblica dei due domestici che hanno profonato la stanza proibita, la camera da letto di Tony, ma stavolta Losery tramite l'ombra di Barret, posta in alto, mette in guardia sul fatto che i rapporti stanno per cambiare.

Tony senza Barret è perso, non riesce a gestire la casa e il suo ritorno cambierà drasticamente tutto.
I due si comporteranno come una coppia, il rapporto padrone-domestico andrà sempre più scemando fino al culmine del bellissimo finale, durante la festa Tony stordito è ormai in “svantaggio” rispetto a Barret che addirittura avrà “potere” anche su di Susan, l'eco delle sue risate sarà perenne per Tony, il capovolgimento di fronte è compiuto.
L'inquadratura di Tony strisciante, per terra tra il corrimano, le sbarre della casa segna come lui sia quasi ormai prigioniero della situazione e di come Barret è ora il padrone.
Un film che anticipa moltissimi film sulla lotta di classe ambientati nella casa borghese, anche qui messa in scena benissimo, classica ed elegante da un Losery ispiratissimo che dirige una perla.