Thriller-horror diretto dal grandissimo Mario Bava che come sempre crea, gestisce una messa in scena bellissima, d'impatto e che tramite soluzioni visive riesce a dare forza al film.
Già dall'inizio si nota la maestria del regista, l'omicidio in treno tra la soggettiva, gli stacchi delle visioni e gli ottimi fuori campo.
Bava nel film fa un ampio utilizzo del fuori campo che dona comunque sia eleganza ma anche atmosfera dato che mostra immagini distorte delle visioni di John dunque momenti onirici.
La gestione della suspance, per certi aspetti, è hitchockiana, non a caso lo stesso Bava ha sempre apprezzato il regista inglese, infatti John da subito dice allo spettatore di essere un omicida, di uccidere le donne, perciò la suspance risiede proprio nel mostrare le donne attratte da John , lo spettatore sa che il protagonista le vuole uccidere mentre loro(le donne) no. Ovviamente Bava tramite tempi e messa in scena crea un' ottima atmosfera.
Nei tempi già la sequenza in treno colpisce subito, è da notare proprio quanto il film dedica tempo, alimentando la tensione, al gesto di John mentre apre la cabina.
Le scene, sequenze di forte carica espressiva sono molteplici, la stanza con i manichini donna vestiti da sposa, tutta la gestione, come al solito, dei tempi quando John entra nella stanza, l'inquadratura che mostra tutto lo scenario è atmosferica e successivamente l'avanzare di John verso la mannaia.
Notevoli sono anche le apparizioni di Milfred, moglie di John specialmente quando indosserà il vestito scuro.
L'inceneritore con quel fumo rosso all'interno lo stesso rende grandiosa la messa in scena.
Tutta la sequenza della morte di Milfred, tra la soggettiva, i dettagli della mannia, il come questa viene proprio inquadratura, i riflessi che dona perchè i volti si specchieranno sull'oggetto e qui Wright cita proprio la scena nel suo Last Night in Soho.
Il vestito da sposa di John che indossa durante l'omicidio è a sua volta una citazione a Psycho.
Il film infatti vuole essere un trhiller psicologico, ciò che John ha commesso nel passato è il vero mistero del film ed ogni volta che uccide le sue visioni, i dettagli di queste saranno sempre più chiare.
John uccide donne in procinto di sposarsi e a sua volta vive in modo pessimo il suo matrimonio, le paura di tale sacramento, il rifiutare, non volerlo accettare proviene dal passato di John, un passato che man mano, di omicidio in omicidio sarà più limpido.
Il mistero alla base del film e volendo anche la sua risoluzione non è neanche nulla di così eclatante, infatti è proprio la regia e la messa in scena di Bava che rende onere al film.
Il film avrà anche una svolta, dei toni gotici, il fantasma di Milfred, le sue apparizioni e ciò impreziosisce comunque la vicenda.
La risoluzione del mistero, il finale è abbastanza predicibile e il momento clou tra John e la modella Helen poteva avere maggiore enfasi così come probabilmente nel finale il fantasma di Milfred avrebbe potuto avere un ruolo più attivo per l'esito di John.
L'arco narrativo di John e di Milfred comunque va a compimento, dapprima John è l'unico a non vedere Milfred tanto da esserne perseguitato perchè sente la sua presenza come fosse una maledizione mentre nel finale sarà lui l'unico a vederla relegando il protagonista ad una probabile pazzia.
Da molti è considerato un film minore di Bava e lo stesso regista è piuttosto critico verso il suo stesso film; se è vero che come scritto in certi aspetti e punti si poteva cercare maggiore forza e intensità, la scrittura di base è quella di un thriller psicologico “nella norma” ed sulla regia, per voler essere critici e cercare un difetto, si può denotare un eccessivo utilizzo dello zoom, è  proprio la regia stessa, la messa in scena di Bava a rendere il film bello con la giusta tensione e atmosfera;  quando nel film si va con i toni rossi è una gioia per gli occhi.
Anche la già citata virata gotica come fosse un film di fantasmi dentro un thriller psicologico dona al film un altro punto a suo favore.