Yuzna rivoluziona la saga inserendo elementi tipici del suo cinema rifacendosi a Shakespeare e soprattutto ai film di Whale, The Bride of Frankenstein è molto presente.
Il film è perfettamente seguibile anche per chi non avesse visto i due film capitoli precedenti della saga, come sempre nel cinema di Yuzna è presente la critica sociale, nel film direttamente da Washington, quindi dall'apice del punto di comando, la donna colonnello Sinclair prenderà le redini del progetto che trasforma i non morti e vere e proprio armi.
Il core del film è la love story tra Julie e Curt, quest'ultimo è figlio John, il capo del progetto sopracitato prima della venuta di Sinclair.
Tutta la gestione del dramma della coppia è ottima cosi come le azioni e reazioni compiute dai due. Curt è innamorato della sue ragazza, sentendosi responsabile dell'incidente la riporta in vita ma chiaramente Julie non sarà quella di prima.
Interessante è l'aspetto queer che viene fuori, Julie di fatto si risveglia in un altra se stessa, il suo corpo ora ha altri stimoli e bisogni sotto quest'aspetto è convincente il come il dolore fisico, l'autolesionismi placa la fame di Julie ma provoca anche piacere, di fatto andando anche a citare Barker e il suo Hellraiser.
Il rapporto tra i due è ben descritto perchè Curt vorrebbe ancora amare Julie, dapprima vorrebbe riportarla al suo passato e qui la bellissima scena di Julie che si butta dal ponte verso il fiume a volersi suicidare è molto intensa e fa comprendere come la vecchia Julie sia ormai morta quella che ha davanti Curt è una “nuova” Julie.
Yuzna è bravo nel mostrare anche la paura di Curt e quasi il suo “disgusto” in determinate scene verso Julie.
Perciò il loro amore è complesso, bellissimo ad esempio verso il finale quando Julie ormai trasformata fisicamente è a terra e chiede l'aiuto di Curt ma questo è totalmente rannicchiato mostrando dunque paura.
Stesso discorso nel finale dentro lo stabilimento militare, la prima reazione di Curt quando rivede Julie è, a livello fisico, quasi di rigetto ma dentro di se l'ama ancora.
Inoltre,  rifacendosi al film di Whale, Curt sarà conscio del suo “errore” e vorrà rimediare, nel terzo atto ormai prende prova che un amore con questa Julia risulterebbe impossibile ma vuole comunque aiutarla e qui si torna alla critica sociale, Sinclair rappresenta il governo che vuole controllare, trasformare degli essere comunque senzienti, i non morti, in armi tra cui anche Julie.
Il finale lo stesso richiama The Bride of Frankenstein, il fuoco va a contrastare il fiume precedentemente visto e importante per il film, a voler citare il film di Whale, i due personaggi ormai appartengono alla morte.
Anche il rapporto tra Curt e suo padre John è strutturalmente, per quello che è il film, ben scritto, sì è di funzione, ma le azioni del padre che si ribella agli ordini di Sinclair per salvare il figlio sono convincenti.
Yuzna è un maestro dell'horror e anche qui gli effetti artigianali sono ottimi, le scene splatter con i non morti, i cervelli, il loro make è molto buono, bellissimo nel finale quando si vedranno tutti i non morti praticamente all'azione.
Il regista viene definito come un “Bosch al neon” per lo stile di colori e le atmosfere utilizzate, anche in questo film c'è il suo uso particolare di colori come ad esempio il verde improvviso sul volto di John quando riceve notizie preoccupanti verso il figlio; il rosso predominante nel finale ma anche i blu nelle scene sotterranee, il buio della notte e la già citata scena bellissima del “tuffo” di Julie.
Menzione speciale per l'entrata in scena di Julie trasformata, c'è atmosfera, giù la giusta tonalità cupa i toni blu e il fascio di luce che da forza alla scena.
Yuzna sa anche gestire i tempi del film, non è “sparato” l'azione c'è, lo splatter anche ma sa far crescere il dramma e il rapporto tra la coppia.
Sicuramene un cult per gli appassionati del genere e un ottimo film del maestro Yuzna.