Home Education è un folk horror italiano slow burn incentrato sul rapporto madre-figlia vissuto rispettivamente da Carol(madre) e Rachel(figlia), nello scopro di riportare in vita Philip, il padre di Rachel e dunque il marito di Carol.
Il rapporto madre-figlia è ben messo in scena ed esplorato, funziona bene vedere Carol oppressiva, tiene Rachel confinata in casa, fa da educatrice alla figlia, il tutto incentrato per la riuscita dell'obiettivo.

Rachel è un'adolescente, farà anche conoscenza di Dan, ragazzo che passa a trovarla nel bosco, e l'evoluzione del rapporto con la madre Carol funziona bene, le azioni hanno delle conseguenze, il fidarsi, i dubbi sotto quest'aspetto il film descrive bene la situazione.

La regia di Andrea Niada sa anche creare atmosfera quando mostra l'aldilà, gli scenari oscuri hanno la loro bella resa, la scena del cervo, il padre sul letto nel bosco dark, quando il film va sul surreale c'è impatto visivo e suggestione.
Anche negli interni della casa la messa in scena è buona, ci sono scene anche di dialogo mentre Carola insegna a Rachel con una buona fotografia con giochi cromatici buoni.

E' interessante notare come nella casa, non solo Philip, ma molti aspetti ricordano la morte, i teschi di animali, le imbalsamature i questi e la regia mostra anche dei guizzi con movimenti di macchina e transizioni di scena tramite tali oggetti, ad esempio quella con l'occhio della volpe e quella con la gabbia del topo. Il concetto è quello di creare porte, un passaggio tra l'aldilà e il mondo reale dove Philip possa tornare.

Il film però manca un po' di contesto, sì, è vero che si gioca sul fatto se il paranormale esista davvero no, se Rachel abbia davvero dei poteri o meno, perchè qualche aspetto in più sulla mitologia del film poteva essere dato, su chi fosse Philip, sul perchè decidono di venire qui in Italia.

Anche l'aldilà, funziona bene quando è mostrato e fa il suo effetto, però rimane un po' astratti come concetto e da un lato va anche bene perchè è giusto creare mistero e non mostrare troppo, la mistica c'è si potevano approfondire di più diversi aspetti, dare più mitologia al film senza anche spiegare troppo.
Sulla scrittura il momento dove Dan va a casa di Rachel e Carol è rivedibile, c'è qualche clichè, Carol tiene nascosto il defunto marito ma di fatto fa andare Dun di sopra dove è scontato che lo troverà, l'espediente per cui Dun viene a conoscenza del defunto Philip poteva essere scritto meglio.
Anche il momento clou tra Rachel e Carol poteva avere maggiore forza, a livello concettuale e di svolgimento del film le azioni dei due personaggi vanno bene, sono contestualizzate ma il momento poteva essere più impattante e descritto meglio.
Il finale mostra la buona mano di Niada che costruisce una scena ben eseguita nel bosco, dove appare anche il volto di Rachel in sovraimpressione e si crea un bel quadro suggestivo e d'atmosfera.
Forse per mancanza di mezzi non si esplora troppo il lato più horror-sovrannaturale ed anche per essere uno slow burn qualcosa di mostrato in più avrebbe dato ancora più forza, comunque si nota una buona mano, al netto di qualche dialogo e qualche momento non scritto bene, la parte di Dun ad esempio, il rapporto tra Rachel e Carol è ben descritto, perciò non male, film che ha i suoi spunti.
A livello di horror qualcosa sta uscendo fuori in Italia, Piove, Non hai mai avuto paura, The Nest ed anche Home Education, in vista di ciò che si spera potrà dare Niada, merita attenzione.