Horror low-budget tra i corridoi di un ospedale che rappresentano il viaggio-incubo durante il coma di Sam.
Il problema è che la regia di Winnick ha poca mano, non riesce a creare tensione, opta molto spesso per agguati alle spalle dei personaggi con jump-scare e in generale quando arriva il momento di mostrare l'orrore la resa visiva è dozzinale.
Ad esempio, le tre ragazze insanguinate che iniziano a correre per il corridoio stile demoni-ninja ma anche l'uso dell'effetto del "senza faccia" non è gestito bene.
Il film comunque non vuole essere solo un survivor fine a se stesso ma dovrebbe rappresentare anche una lotta interiore sia per Sam che per gli altri personaggi coinvolti.
Il dualismo bene-male è raffigurato dalla presenza rispettivamente di Virgilio e LIlith, entrambi con fattezze umane che non si contrasteranno tra loro ma dando loro dei consigli lasceranno scegliere ai personaggi come agire.
Anche qui, Sam viene descritto come egoista, donnaiolo, non rispettoso della fidanzata però fin da quando si sveglia all'ospedale è invece molto altruista e pronto ad aiutare tutti; sì si fida di Lilith per un bel tratto del film ma non basta a renderlo un elemento "negativo" in partenza, questa presunta negatività ha poco riscontro che le azioni che Sam fa.
Tra i vari personaggi il film fa anche una critica all'attuale situazione degli States in preda al razzismo, ricordando l'episodio di Floyd, certo, reso in maniera abbastanza caricaturale. 
Purtroppo ciò che manca è la qualità visiva ma di base proprio la regia che a tratti risulta essere anche un po' televisiva.
Nel finale il momento catartico risulta quasi involontariamente comico, sì, durante il film ci sono gag volute che possono anche far sorridere ma in quel frangente l'intento non sembra voluto, o anche fosse, il momento della decisione finale del protagonista doveva essere reso meglio.
Dunque un horror che nel complesso avrebbe anche cosa da dire ma dove la regia non riesce a incidere e anche sulla scrittura si vacilla sotto diversi aspetti.