Fantasy che pone i personaggi femminili al centro della storia dove la protagonista, la principessa Elodie, non è la “classica” ragazza che attende il bel principe ma anzi la vicenda tratta proprio la sua storia di emancipazione.

Il film cerca di creare una sua mitologia, la presenza del drago è portante per la vicenda così come il motivo per cui agisce in quel determinato modo.
L'antico re di Aurea cercando di sconfiggere la bestia vedrà spazzati via i suoi uomini e sancirà un patto con il drago per la coesistenza di entrambi.

L'inganno che il regno di Aurea perpetua ai danni del drago, che si scoprirà essere una madre dunque una femmina, porta dei torti e delle ragazze innocenti, dunque i danni di un uomo, il re e i suoi uomini che si ripercuotono nel futuro dove a subire i danni sono delle donne.
I personaggi del film e la sua scrittura però non sono convincenti, se Elodie ha comunque la sua parabola, gli altri personaggi, compresi quelli femminili non godono di altrettante attenzioni ne di chissà quali momenti significativi.
Floria, la sorellina di Elodie, scompare dal film per troppo tempo in quanto il corpo principale della storia si volge nella caverna del drago dove è presente solo Elodie insieme alla creatura.
Floria nonostante sia presente fisicamente nel momento decisivo nello scontro tra Elodie e il drago, non partecipa in alcun modo, dunque rimane un personaggio sommario senza chissà quale utilità, se non una ma proprio di pretesto di trama, la sua cattura.
Tutto il terzo atto per come si svolge è velocissimo e troppo repentino, come già scritto già i personaggi secondari hanno poco sviluppo per come si sviluppa la storia, ma nel terzo atto accade tutto troppo in fretta, si passa dallo scenario di distruzione per la rabbia del drago a personaggi che vengono catturati, ripensamenti e azioni cruciali senza possibilità di metabolizzarle e neanche di dargli il suo giusto respiro e significato.
Perciò anche la matrigna di Elodie non risulta efficace, se è il personaggio che comunque prova ad avvertire la giovane principessa che c'è qualcosa di strano nel regno di Aurea, cambiando la sua stessa percezione iniziale, nel proseguo del film e dunque anche nel film il suo ruolo perde di importanza e spessore.
La regina Isabelle, la villain del film, come personaggio caricaturale funziona, è la regina cattiva che per far prosperare il regno e la sua famiglia si fa carico del patto ingannando lo stesso drago compiendo azioni terribili. 

Semmai il problema è il perchè questo ruolo è suo e non del re, si il motivo è che il film da i ruoli chiave ai personaggi femminili, va benissimo, però manca un po' di costruzione e di background, comunque a livello di funzione tra i secondari è il personaggio che funziona un po' meglio.
Tra i personaggi maschili al centro della storia si hanno il padre di Elodie e Floria, Bayford, e il principe Henry, il promesso sposo di Elodie.
Bayfrod potenzialmente è anche un personaggio complesso, il suo regno soffre la fame e per salvarlo decide, a malincuore, di sacrificare la sua figlia.
Il problema è che tale decisione non è vissuta, la regia di Fresnadillo non riesce a cogliere e mostrare la drammaticità dell'evento.
Anche nel momento del ripensamento, il suo tentativo di salvare la figlia dal drago è gestito in modo superficiale, il film e la regia non gli da spazio, delle scene dove Bayfrod si fosse mostrato tenebroso, magari a ricordare la figlia avrebbe giovato invece si opta per lasciargli un monologo all'interno della caverna piuttosto banale dove spiega il suo stato d'animo, dunque Fresnadillo sceglie le parole, la via più semplice, rispetto alle immagini rendendo appunto quel momento poco espressivo.

Il principe Henry lo stesso non ha minutaggio, esegue quello che gli dice la madre e nulla più senza che abbia anche lui un punto di vista.

Oltre a ciò, le dinamiche con il drago non sono sempre chiare.
Ok, il drago “gioca” con Elodie le fa credere di poter scappare, le lascia tempo, dona false speranze ma potenzialmente avrebbe potuto ucciderla moltissime volte, anche nei momenti decisive non si comprende perchè, dato che vuole ucciderla, non sputa il suo fuoco dato che può farlo.
La regia di Fresnadillo non compie strafalcioni, ha una messa in scena piuttosto standard, non abusa di cgi e cerca di tenere il film “pulito” nonostante i vari filtri.
Semmai quello che manca è un sguardo più profondo e personale, come scritto alcuni potenziali momenti di spessore dei personaggi non sono colti e nel complesso il risultato è un po' generico.
L'attacco finale in pieno giorno sa proprio di serie tv, non ha impatto scenico.

Un aspetto carino che pone il film è come il drago facendo lo spelling di Elodie la chiama ripetutamente El-o-die; El nell'ebraico antica richiama il concetto di divinità, dunque suggerisce il come o la ragazza si erge a divinità sfidando per l'appunto il drago, smascherando tutti i torti del regno oppure morirà.
Nel complesso è uno dei tanti film da catalogo Netflix che non emerge dal mucchio, molto standard e generico dal lato visivo e con una scrittura piuttosto debole che non valorizza i personaggi.