Questa volta Del Toro dirige un gotico di chiaro stampo "baviano" ma che si rifà ai classici film della Hammer e volendo anche a Corman.
A livello di messa in scena e fotografia il film è magnifico,le luci alla Bava sono una gioia per gli occhi,dunque i colori pop che si mescolano per creare l'atmosfera spettrale ed anche la scelta di quando utilizzare determinati colori.Molto bello sotto quest'aspetto il taglio vedere sul padre della protagonista quando comprende l'inganno.
Gli scenari lo stesso sono bellissimi,l'abitazione con quel taglio gotico anche a livello di inquadrature è magistrale.
Come non parlare poi del rosso...l'argilla correlata al sangue perchè la famiglia Sharpe è figlia del sangue,degli orrori del passato.
Appunto il passato,"i fantasmi sono una metafora del passato",questa frase racchiude il nocciolo del film.
Con Del Toro il villain non è mai il "mostro" ed anche stavolta i fantasmi  non sono dei nemici random che vogliono spaventare,ma anzi sono delle vittime di un passato violentissimo.
I personaggi sono molto interessanti,la protagonista fa parte di una famiglia borghese benestante ma lei vorrebbe fare la scrittrice e non è interessata alle routine "nobiliari".
Il padre è un conservatore borghese però come sempre Del Toro ha rispetto per le persone che si formano da un lavoro manuale,infatti il padre non prettamente una figurava negativa,ama molto la propria figlia e per primo svela l'inganno degli Sharpe.
Gli Sharpe appunto "fratello e sorella" sono l'elemento mistery del film e Lucille specialmente incarna prettamente il concetto di passato,il suo amore proibito ed impedito provoca morti su morti,lei è legata ad un passato oscuro da cui non vuole uscire a differenza del fratello che troverà la sua redenzione tramite l'amore per la protagonista.
Molto interessante è anche il macchinario dell'argilla che rappresenta una buona chiave di lettura del film...macchinario non ben visto dal padre,il conservatore che rifiuta la novità,ma che il film dimostrarà avere un potenziale.
Ancora una volta impossibile per Del Toro non citare gli insetti,stavolta sono le farfalle ad indicare allo spettatore il "destino" della protagonista,bellissimo il dialogo con Lucille a riguardo quando lei(la protagonista) è cromaticamente come la farfalla esile e fragile.
Il film è una storia gotica molto classica perciò può risultare poco incisiva,ma l'intento di Del Toro credo proprio sia quello di fare un film simile Hammer ma comunque col suo stile e le sue tematiche.
I veri difetti infatti sono purtroppo gli stessi fantasmi,la cgi spesso non convince,un troppe urla che stonano anche per il ruolo degli stessi.
Va comunque detto che i movimenti di macchina per creare atmosfera funzionano molto bene.
Altra nota negativa volendo è un comeback nel finale un po' forzato per come avviene.
Sicuramente comunque ci troviamo di fronte ad un gotico ben fatto che fa respirare Mario Bava ad ogni frame.