Gli aculei del porcospino pungono, penetrano come una siringa che inietta droghe che può distorcere la realtà distruggendo se stessi e corrompendo ciò che più si ama.
A Creature was Stirring è un horror fumettoso con una fotografia accattivante che gioca molto sui blu e rossi, davvero marcati, che rappresentano il freddo e il calore, gli sbalzi di temperatura fanno trasformare Charm in un mostro e sua madre Faith, infermiera, con metodi estremi cerca di tenere a bada queste possibili trasformazioni.
L'ingresso nel film di Kory e Liz, quest'ultima fanatica religiosa, porta anche dei contrasti al film, religione vs scienza, cosa è meglio per la situazione di Charm? Faith e Liz si scontreranno nelle loro visioni ma la risposta nello scontro finale con la creatura non è sembra essere nessuna delle due ma forse è il cuore. Sotto quest'aspetto è bellissima e d'impatto la sequenza della valigia che va a fuoco con Faith che distrugge la siringa.
Questo fino poi al "vero" finale che cambierà le carte in tavola.
Visivamente è un film davvero fascinoso, gli horror specialmente non delle grandi major che osano sono da apprezzare. Il richiamo al fumetto è costante sia per la fotografia molto pop ma anche per ciò che dice Charm, la sua passione per Green Lantern, l'origin story tra i fumi e nell'oscurità con la puntura del porcospino in una scena molto azzeccata.
Il design della creatura è molto bello e realizzato bene, effetti artigianali non c'è cgi.
Fulmini, fumo, colori pop, schizzi di disegni pervadono il film così come le inquadrature storte.
E' vero che in alcuni momenti "monster Charm" passatemi il termine, ma è per rendere l'idea, è gestita un po' come i demoni-ninja, ma in realtà non reca troppo fastidio ed anzi la scena della trasformazione fa il suo effetto.
Il momento decisivo tra Faith e Liz poteva avere maggiore resa e risulta un po' veloce, anche se poi andrebbe ricontestualizzato per il finale.
Lo scontro finale è contornato da un'atmosfera bellissima e di gran effetto, forse lo scontro con la creatura poteva essere più cruento, ma parliamo proprio di percezione soggettività perchè la sequenza è ben fetta e bella da vedere.
Il finale cambia totalmente le carte in tavola, lo scontro scienza vs fede viene meno di fatto sono gli errori di Faith a causare una tragica sorte, non siamo più bel fumetto speranzoso che sognava di scrivere Charm ma siamo nel tragico, si va sul bianco e nero, fumetto di Faith con la sua mente annebbiata e distorta per ciò che fatto.
Faith ad inizio film, con l'inquadratura che va a capovolgersi dando già un indizio, guarda fuori dalla porta, la realtà non è quello che vede, pensa, è terribile e spietata anche se non presenta mostri ultraterreni.

 

Personalmente forse avrei anche preferito il finale prima del "vero" finale ma comunque al netto di qualche difettuccio è un horror anche a sfondo natalizio da guardare e quando la regia osa dal lato visivo sono sempre in prima linea nel promuovere questi film.
Bravo Damien LeVeck