Stato di Grazia

Film
8,0
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Stato di Grazia è un film con Luca Telese Cast completo. Regia di Ambrogio Crespi, Luca Telese. Titolo originale Stato di Grazia.
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recensioni

Recensione di  Moviepress Moviepress
Un Documentario un po’ thriller, un po’ horror, ma qui è tutto accaduto veramente.Le scene ricordano l’odissea alla “Enzo Tortora” vissuta dal regista Ambrogio Crespi, fratello del noto sondaggista Tv di Berlusconi. Luca Telese con una regia e una narrazione piu’ cinematografica che televisa, ci fa rivivere la vicenda coinvolgendo amici famosi e non in interviste che ripercorrono i fatti accaduti, inframezzati sicuramente dalle parti più belle dell’opera : i filmati di archivio casalinghi che riprendono i bimbi e la moglie a casa, prima e dopo la scarcerazione ingiusta del papà. Questi pezzi fanno venire i brividi e ci fanno immedesimare in una storia che potrebbe capitare potenzialmemte a ciascuno di noi. La parte forse più sconvolgente del DocuFilm è però rappresentata da un aspetto che pochi noteranno : le interviste e la mobilitazione di “vip” e personaggi mediatici a favore della scarcerazione: la domanda a fine film che sorge spontanea in chi si immedesima nel protagonista rimasto in carcere 3 mesi da innocente : ma se fosse successo a me che non conosco nessuno di famoso, sarei rimasto a marcire in carcere per 20 anni ? Da vedere assolutamente. Per chi invece ha vissuto l’epoca di Enzo Tortora, rivivrà sensazioni di una parte brutta di un’Italia che pensavamo fosse cancellata Leggi tutto
Recensione di  Enrico Vigorito Enrico Vigorito
Stato di Grazia di Luca Telese è il racconto di un caso giudiziario incredibile, paradigmatico di una giustizia fallace. Il protagonista è Ambrogio Crespi, regista antimafia condannato per concorso esterno in associazione di stampo mafioso senza alcuna prova degna di questo nome, per avere fornito un contributo concreto all'elezione di Domenico Zambetti (poi nominato assessore regionale dopo l'elezione) candidato delle cosche di ‘ndrangheta milanesi nella competizione elettorale regionale lombarda del 2010. Un condannato estraneo ai fatti, vittima di un errore giudiziario clamoroso, conclusosi con la grazia ricevuta dal Presidente della Repubblica. Ora, perchè dev'essere l'intervento del presidente a sanare una delle pagine più nere della storia giudiziaria italiana? In questa storia si assiste all'assurdo, tra invenzioni di pentiti e prove labilissime, o meglio, non riscontrate, che diventano macigni... insomma, una vicenda che potremmo definire eufemisticamente kafkiana. In galera alla fine ci va un uomo che mostra un disinteresse sistematico per le vicende a lui imputate, un uomo su cui c'era poco e niente per cui indagare, un innocente assurto a criminale. Ciò che "Stato di Grazia" ci invita a considerare è il volto più inquietante della giustizia: l’errore. Un errore che colpisce chi meno se lo aspetta e che rischia di distruggere vite, famiglie e reputazioni. Questo docufilm, serrato e scioccante, non si limita a raccontare un caso, ma ci costringe a riflettere sull’urgenza di riformare un sistema in cui la verità processuale, troppo spesso, non coincide con la realtà dei fatti. Alla fine, non si tratta solo di giustizia per Ambrogio Crespi, ma di una domanda universale: quanto possiamo fidarci di un sistema che può sbagliare così clamorosamente? È segno che qualcosa non va nel nostro ordinamento giuridico? O questa è soltanto una vicenda fuori dal comune? Non c'è risposta. Rimane la constatazione amara del fatto che una persona Leggi tutto
L'aspetto più forte dell'ingiustizia è quello di apparire giusta senza esserlo. di  Rael70 Rael70
DirectionScreenplay
Quando si parla di un film tratto da una sceneggiatura originale il cinefilo può sbizzarrirsi nelle più disparate analisi e chiavi di lettura, quando si scrive di un film tratto da un racconto o un romanzo spesso emerge la necessità di fare comparazioni e/o raffronti tra l'opera editoriale e quella mediatica cercando di mettere in evidenza le differenze, le contraddizioni narrative o le mancanze ma quando si parla di documentari o docu-film la prospettiva cambia completamente: non c'è nessuna sceneggiatura da mettere in atto, nessun personaggio da interpretare e nessuna scena da girare; occorre solamente fare la cronaca schietta di tutti gli eventi riguardanti un particolare fatto storico. Ritengo che sia da qui che bisogna partire per parlare di tutte quelle fasi che porteranno ad una grazia di Stato (rappresentato dal Presidente della Repubblica) che non può e non deve cancellare, come un colpo di spugna, tutto quello che un uomo ha passato. La grazia del Presidente è una grazia parziale (viene ridotta di un anno e due mesi il periodo di detenzione) ed è una delle 21 grazie concesse da Mattarella dal 2022 ad oggi, per esattezza 991 pratiche esaminate di cui 630 rigettate (il 63% del totale); questi dati confermano che ricevere la grazia da parte dello Stato non è una cosa scontata e neanche così semplice. Questa grazia parziale però, alla resa dei conti, è un evento storico per due motivi: in primis viene concessa da un Presidente il cui fratello è stato ucciso dalla mafia e, in subordine, da la possibilità di far beneficiare al detenuto Crespi di tutte quelle misure alternative che, in prima battuta, gli erano state negate essendo condannato per reati inerenti l'associazione mafiosa (art. 4-bis dell'Ordinamento Penitenziario) . Pertanto è grazie all'intervento del Presidente che Crespi inizia a diventare un detenuto “comune” Leggi tutto
Un documentario kafkiano di  Giacomo Pescatore Giacomo Pescatore
Bel docufilm su un fatto vero e agghiacciante (un indagine e una condanna del tutto infondati) conclusosi però fortunatamente con l’intervento salvifico del Capo dello Stato. Un film teso che, allo stesso tempo, dà speranza per come si è conclusa la vicenda ma atterrisce per come è iniziata e si è sviluppata. Leggi tutto
La dignità dell'obbedienza di  Diego Cineriflessi Diego Cineriflessi
Un documentario su un grossolano errore di giustizia diventa il canto della dignità di un uomo. Seguendo le tappe più classiche del genere (Indagine, prove errate, sentenza, incarcerazione, dolore dei parenti) il film di Luca Telese, conosciuto giornalista trova finalmente il suo perché nella parte finale in cui ritrae senza ombra di dubbio la dignità di un uomo civile, un uomo che pur essendo travolto da un errore non perde mai la fiducia nello stato e nella sua giustizia. Non c'è mai voglia di vendetta, ma con immagini di repertorio viene ben trattata la continua lotta del protagonista per la sua libertà, ma soprattutto per sconfiggere la mafia. Lo fa anche dopo le accuse, dopo essere stato trattenuto in un carcere in mezzo a quelli che più perseguiva senza mai abbassare lo sguardo. C'è la famiglia, c'è il dolore dell'indonito fratello, ma c'è soprattutto un uomo che non rinuncia ai suoi ideali più alti neppure dopo essere stato colpito nel modo più becero. Bello e da vedere, perché in un mondo di persone che si credono continuamente vittime, la dignità di chi non smette di credere nelle cose giuste e buone neanche di fronte ad un sopruso è una gran lezione. Leggi tutto
Recensione di  Ignazio Venzano Ignazio Venzano
Non conoscevo nulla della vicenda giudiziaria di Ambrogio Crespi. Ho appreso dal film che, pur essendo un giornalista impegnato a scrivere contro la mafia, è stato giudicato in collusione con essa accusato di voto di scambio (elezioni regionali lombarde del 2010). La storia così come documentata da Luca Telese non procede per mera cronologia, all'inizio occorre un pizzico di pazienza per capire, poi ben presto la gravità della cosa emerge in tutta la sua drammaticità. Si è costretti a chiedersi cosa avremmo fatto noi se accusati senza prove concrete. Si rimane sconcertati dal fatto che evidentemente nemmeno le centinaia di pagine processuali contengono motivazioni realmente significative per la condanna, ribadita fino alla Cassazione. Nè basta il dimezzamento della pena in appello: ci vorrà la grazia del Capo dello Stato per porre un punto fermo almeno parzialmente riparatorio rispetto al dramma personale, professionale e familiare patito da Crespi. Il film procede dunque assemblando punti della dinamica processuale: ricostruzioni sulla base dei resoconti stenografici degli interrogatori, filmati delle reazioni della famiglia, in primis della moglie di Crespi, testimonianze di chi conosce il giornalista, fino alla testimonianza della presidente del Tribunale di sorveglianza, che ha visto in questo detenuto non un colpevole, ma qualcuno semmai da tutelare davvero.Per chi non ne sapeva niente, qualcosa rimane tuttavia poco noto, tipo quanti giorni di carcere effettivo Crespi ha dovuto sopportare (prima e dopo il processo), e se c'è ancora in ballo una qualche vicenda giudiziaria che possa ripristinare una verità delle cose che manca. Le accuse contro Crespi infatti risultano completamente costruite sul nulla, distorcendo qualcosa detto da altri.Un film da vedere dunque, amaro quanto posso essere queste condanne sbagliate, come quella ben più famosa di Enzo Tortora. Ma uno sbaglio in queste cose è sempre grave: semplicemente la giustizia non deve mai sbagliare. Quando Leggi tutto
Recensione di  Gianluigi De Dea Gianluigi De Dea
Stato di Grazia è più di un film: è un viaggio nella resistenza umana di fronte all’ingiustizia. Luca Telese racconta con ammirevole sensibilità la storia di Ambrogio Crespi, regista impegnato nel sociale, vittima di un’accusa infondata: concorso esterno in associazione mafiosa. Una vicenda che si intreccia con i temi della malagiustizia, già esplorati in casi celebri come quello di Enzo Tortora, ma che lascia un retrogusto ancora più amaro, se pensiamo che sono migliaia i casi di malagiustizia nel nostro paese. Nel racconto di Telese emerge tutta l’assurdità di un sistema giudiziario che, invece di cercare la verità, sembra alimentato da pregiudizi, suggestioni e protagonismo. E qui emerge, spontanea,la mia riflessione: rispetto ai casi più noti, la vicenda di Crespi sembra aver subito un trattamento ulteriormente aggravato da luoghi comuni atavici, probabilmente legati al fatto che il fratello fosse stato sondaggista di Silvio Berlusconi. Una sovrapposizione di ombre che, più che dalla giustizia, sembrano generate dal clima politico e culturale fortemente polarizzato nella nostra cultura. Il film non si limita alla denuncia, ma esplora il groviglio di emozioni di chi vive una condanna ingiusta: l’angoscia, la solitudine, ma anche il coraggio e la speranza. È una storia di resistenza che invita a riflettere sul rapporto tra individuo e istituzioni, senza perdere di vista la forza dell’umanità. Invito tutti ad ascoltare la mia intervista ad Ambrogio Crespi, disponibile su Filmamo.it, per approfondire i temi di questa vicenda che non può lasciarci indifferenti. Leggi tutto
Recensione di  Giubertoni Michele Giubertoni Michele
SoundtrackDirectionScenographyActing
Visto in diretta sulla La 7 mi domando per quale motivo sia passato in terza serata peccato merita di essere visto in prima serata il documentario / film e diretto da e dal GiornalistaNon conoscevo la vicenda ma e ' da brivido!! ed sembra impossibile che possano accadere delle cose simili cerchero altri docu /film del regista in quanto sono davvero fatti bene E possibile vederlo su Timvision Leggi tutto

trama

Stato di Grazia - 2024

 

Puoi essere accusato di essere vicino a famiglie della ‘ndrangheta se hai portato avanti una carriera all’insegna della legalità?

Il caso di Ambrogio Crespi è molto di più di un caso giudiziario; è la risposta a queste impensabili domande. È il paradosso che diventa realtà.

Accusato di concorso esterno in associazione mafiosa viene arrestato e processato per aver fornito voti provenienti da ambienti mafiosi ad un assessore Lombardo…mai visto, mai conosciuto...

Personaggi

 

trailer

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