Saint-Omer

Film - 2022
7,8
77.2K
Saint-Omer è un film con Kayije Kagame, Guslagie Malanga, Atillahan Karagedik, Aurélia Petit, Ege Guner Cast completo. Regia di Alice Diop. Titolo originale Saint-Omer, durata 122 minuti. Genere Dramma.
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recensioni

Recensione di  Beatrice Bianchini Beatrice Bianchini
Venezia 79SAINT OMER (‘123)di Alice Diopcon Kavije Kagame, Guslagie Malanga, Faith Sahin, Bearkat Akinci, Salih Sigirci La maternità è un evento biologico: è necessaria la disponibilità dell’inconscio. Laurence Coly ha ucciso la figlia di quindici mesi lasciandola su una spiaggia e sperando che il mare la portasse via. Ma il mare l’ha lasciata lì e la madre è sotto processo.Condotta in udienza con le manette ai polsi, Laurence confessa senza esitazione e senza fornire plausibili motivi anche lontanamente validi.Il tutto sotto l’occhio della madre, del giudice, avvocati e pubblico ministero ma anche di Rama, una scrittrice, alter ego della regista, incinta di un figlio.Prendendo spunto da un fatto di cronaca, la Diop ricostruisce il procedimento penale svoltosi realmente in Francia nel 2016.Lunghi piani sequenza, silenzi che si alternano a domande che cercano di comprendere, come quelle del giudice, quelle che insinuano intenzionalità e lucidità del pubblico ministero e quelle dell’avvocato della giovane madre, che cerca di comprendere e far comprendere. La sacralità, il senso di oppressione che si vive è soffocante mentre sullo schermo compaiono le immagini di Pasolini e di quella Medea che aleggia nella storia della tragedia, della letteratura e della cinematografia.Il mito della madre, quel mito costruito ad arte che ogni volta si infrange come fosse la prima volta sotto forma di domande incomprensibilmente attonite e sbalordite. Nella donna, si dibattono due soggettività antitetiche perché una vive a spese dell’altra. Una soggettività che dice “io” e una soggettività che fa sentire la donna depositaria della “specie”.L’ambivalenza del sentimento materno generato dalla doppia soggettività che è in ciascuno di noi, va riconosciuto e accettato come cosa naturale e non con il senso di colpa che può nascere dall’interpretare come incompiutezza o inautenticità del sentimento quello che è la sua naturale ambivalenza.( U. Galimberti) Saint Omer, squarcia di nuovo Leggi tutto
Recensione di  Diego Cineriflessi Diego Cineriflessi
Non so se un uomo può comprendere sino in fondo un film come Saint Omer. La Medea moderna è un'opera di donne girato da una donna e scritto da una donna che a va a toccare i nervi più scoperti della maternità.Duro, difficile da reggere, ma mai ricattatorio. Ha il coraggio di raccontare le difficoltà di essere madre per le donne immigrate. Immigrazione, sfruttamento, sopravvivenza e maternità sono i temi che si fondono in questa opera processuale dove tutto è come sembra eppure diventa impossibile non porsi delle domande.La sceneggiatura non si nasconde dietro il mistero, sin dall'inizio del processo sappiamo della colpevolezza della protagonista, ma non sappiamo il perché, neppure se questo perché può esistere. Le testimonianze diventano dei lunghi monologhi a camera fissa che ci accompagnano nell'orrore della storia, i particolari sono precisi, ma mai pietosi.Il cast è guidato da due protagoniste convincenti e mai sopra le righe. Davvero in parte Guslagie Malanda che riesce a raccontare con estrema naturalezza gli orrori di una vita all'apparenza regolare. La coprotagonista brava, ma alle prese con un personaggio meno convincente perché scritto come controcanto a tratti ridondante.Gran Premio della Giuria all'ultimo Festival di Cannes Saint Omer è un film solido (non per nulla l'autrice arriva dal documentario), vero, forte, probabilmente troppo freddo, ma come un processo deve essere. Perché dobbiamo cercare di capire, se si può. Leggi tutto

trama

Tribunale di Saint-Omer. La giovane scrittrice Rama assiste al processo a Laurence Coly, una donna accusata di aver ucciso la figlia di quindici mesi, abbandonata all’arrivo dell’alta marea su una spiaggia nel nord della Francia. Ma mentre il processo va avanti, le parole dell’accusata e le deposizioni dei testimoni sconvolgeranno le certezze di Rama, e metteranno in discussione anche la nostra capacità di giudizio.

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