Il primo lungometraggio di Portabella, co-sceneggiato dal poeta Joan Brossa, divenne una delle opere più influenti dell'avanguardia barcellonese, sebbene, come tutti i suoi primi film, circolasse solo in modo clandestino. Evitando il dialogo, il regista costruisce una storia non narrativa in frammenti che rivelano la vita quotidiana di una coppia adultera intervallata da un flusso criptico di immagini non correlate. Il titolo di questo omaggio a registi come Eisenstein, Antonioni, Bergman e Buñuel si riferisce ai 29 “anni neri” della dittatura franchista. — chicago.cervantes.es