Il film nasce da un incontro con Mario Botta durante la mostra Architecture and Memory del 2013 tenutasi al Bechtler Museum of Modern Art di Charlotte, North Carolina, progettato dall'architetto. La mostra raccoglieva e poi proponeva al pubblico i progetti più significativi dell'architetto svizzero, spaziando dalle prime case unifamiliari, originali espressioni della Scuola ticinese, ai grandi edifici pubblici, biblioteche, teatri, musei, chiese e sinagoghe che sono stati costruiti in tutto il mondo e presentano più di 90 opere. Il film è un dialogo sui temi che caratterizzano la visione e la pratica di Mario Botta: il rapporto con la storia e il territorio, la progettazione di spazi collettivi, gli incontri con i principali protagonisti del XX secolo. L’intervista, condotta nello studio di Mario Botta a Mendrisio, è ricca di materiali fotografici, disegni e schizzi che documentano i suoi “spazi di memoria”.