Enrico Giusti ha una professione molto particolare: complice l'abbandono del padre, scappato all'estero per il fallimento della propria azienda, spinge gli imprenditori incapaci di società in crisi a lasciare tutto e a consegnare la gestione alla compagnia intermediaria per cui lavora. Quando però gli viene affidato il caso di due giovanissimi eredi, dopo la morte prematura dei genitori, Enrico è costretto a mettere la sua vita in discussione, anche grazie all'aiuto della ex ragazza del fratello, piombata a casa sua senza preavviso, a scombinare abitudini e pensieri. Gianni Zanasi in La felicità è un sisema complesso, osa, come pochi in Italia sanno fare, con un film che combatte, con uno stile libero e sognante e con un Mastandrea sempre più toccante, la disillusione della società del capitalismo.