Jean-Marie Straub spinge questa musicalità dei blocchi all'estremo parossistico, mescolando blocchi di tempo (40 anni separano i vari estratti che verranno utilizzati e ciò che sarà filmato), blocchi di testo (Malraux, Fortini, Vittorini, Hölderlin) e blocchi linguistici (francese, italiano, tedesco), e da questo putiferio esce la storia del mondo, sì, la Storia con la A maiuscola, e dallo stesso movimento la speranza politica del suo superamento. Quindi questo è un film d'avventura, sull'avventura umana, che alla fine viene sempre superata dalla Natura. (Arnaud Dommerc)