Vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 1986 questo film che ho inseguito per decenni si è rivelato essere una mezza delusione. Il raggio verde ha un sapore documentaristico che invece di risultare accattivante è respingente come la sua protagonista che lanciata, intenzionalmente, nel flusso di coscienza dell’improvvisazione non suscita empatia, né immedesimazione e il suo anelare verso l’amore ideale diventa sempre più stucchevole. Un film degno dei nauseabondi dunque? Non direi. Sicuramente non meritevole di una seconda visione.Leggi tutto
trama
Delphine non sa decidere dove passerà le sue vacanze: il mare l'annoia, la montagna la immalinconisce. Un ragazzo riesce a convincerla a passare qualche giorno in un villaggio di pescatori: qui assisteranno al fenomeno rivelatore del "raggio verde".