Recensione di   Enrico Vigorito Enrico Vigorito

My Favourite Cake

(Film, 2024)
Acting

Il mio Giardino Persiano è una pellicola lirica e profondamente umana, un racconto universale capace di toccare teneramente le corde più intime dello spettatore. Il film si distingue per la sua capacità di trattare argomenti come le libertà personali, l'amore nella terza età e la perdita della voglia di vivere, con leggerezza e poesia.

La narrazione si sviluppa come un bisturi che penetra con precisione nelle contraddizioni di una nazione governata da un regime oppressivo, ma in cui sopravvive una società viva, pulsante, e profondamente umana. Questa dicotomia viene mostrata attraverso le esperienze di Mahin, la protagonista, che con il suo coraggio e la sua determinazione riesce a ritagliarsi un angolo di felicità, un suo Giardino persiano, in un mondo che sembra non permetterglielo, tra vicine impiccione e le restrizioni di un Iran post-rivoluzionario, raccontato sapientemente attraverso gli occhi di chi ricorda un passato più libero e vive un presente soffocante. Il film inoltre esplora la solitudine e il coraggio, non solo femminile, ma anche maschile, di resistere alle costrizioni di un potere cieco e insensato. Emblematica è la scena che mostra i quotidiani soprusi della polizia morale, perpetrati ai danni di chi non indossa correttamente l’hijab, insieme al riferimento al vino prodotto clandestinamente in casa per eludere i divieti.

La "surreale ebbra felicità" che esplode in una manciata di ore notturne si trasforma rapidamente nella tragedia della realtà quotidiana, rendendo il film un potente racconto politico. Il finale lascia allo spettatore un retrogusto molto amaro, trasformando l’illusione della gioia in un fragile bagliore, forse destinato fin dall’inizio ad estinguersi ben presto.