Adolfo J. Kolmerer, per me finora ignoto regista tedesco, nel 2024 effettua la trasposizione di un romanzo dello scrittore Sebastian Ftizek che scrive la sceneggiatura del film.
Il romanzo “Der heinweg” (tr. “Portami a casa”) del 2020 ha un grande successo in Germania (esattamente come i romanzi precedenti), lo scrittore viene definito come lo “Stephen King tedesco” e “The Calendar Killer” è la perfetta trasposizione filmica.
Basato su un cannovaccio simil al “Den Skyldige” di Gustav Moller, la trama è semplicissima e ridotta quasi all'osso: una donna all'uscita di un locale notturno deve raggiungere la propria abitazione ma, essendo sola, chiama e si affida al servizio telefonico “Portami a casa” dove un operatore guida l'utente a ritornare a casa e, se necessario, ad avvertire subito le Forze dell'Ordine qualora sia necessario.
La donna è molto spaventata non solo per il contesto che sta vivendo ma anche e soprattutto perché è stata rapita dal serial killer denominato dai media “Il Killer del calendario” che le ha dato un ultimatum: il 6 dicembre lei dovrà uccidere suo marito ma se non riuscirà nell'intento o non vorrà farlo verrà uccisa dal killer.
Quella è la notte del 6 dicembre…
Il film, sebbene il regista adotti uno stile diverso dal Maestro Oriol Paulo, riesce a fornire svariati momenti di tensione e anche il colpo di scena finale è ben assestato ma, purtroppo i personaggi in gioco sono davvero pochi e quindi più si avanza nella visione e più lo spettatore inizia a farsi una vaga idea di come possa terminare la storia.
Ciò nonostante il film scorre piacevolmente e i vari flashback sono fondamentali per capire come stanno davvero le cose.
A mio parere è da vedere.