Gli anni ottanta hanno costituito il periodo aureo di Spielberg e dei suoi amici produttori Frank Marshall e Kathleen Kennedy (marito e moglie) che, nel 1981, fondarono la Amblin Entertainment, la casa di produzione cinematografica che sbancherà i botteghini di tutto il mondo.
I successi della Amblin sembrano non avere fine: iniziamo dal 1982 con “Poltergeist” e il fenomeno “E.T.” al 1984 con “Gremlins” per approdare al 1985 con “I Goonies”, “Ritorno al Futuro” e questo “Young Sherlock Holmes" (decisamente meglio del titolo nostrano “Piramide di Paura”) che, sulla falsariga dei “I Gonnies”, narra con un linguaggio narrativo particolarmente orientato ai ragazzini la vita di un giovane studente di nome Sherlock Holmes, inventando una storia inedita basandosi sui personaggi creati dallo scrittore scozzese Arthur Conan Doyle.
Il film è dichiaratamente un omaggio alle atmosfere tipiche dei romanzi e dei racconti basati sul personaggio di Holmes, del suo fido collaboratore John Watson e di quello che diventerà, nel tempo, la sua nemesi: il Prof. Moriarty.
La storia viene narrata, con voce fuori campo, dal giovane John Watson che, a posteriori, racconta in che modo conobbe Sherlock a causa del suo trasferimento scolastico presso un college di Londra dove, da subito, s'imbatterà nel brillante studente che, man mano la conoscenza tra i due andrà ad aumentare, lo trascinerà, gioco forza, in una fantastica avventura caratterizzata da misteriose morti dove la Polizia non riesce a stabilire chi sia il responsabile.
Il film scorre via in maniera fluidissima con una sapiente gestione del ritmo e del mistero, cercando sempre di mantenere in perfetto equilibrio l'incognito e l'azione, le pause divertenti e le stranissime morti.
Il film riscosse un discreto successo in tutto il mondo e diventerà famoso per essere uno dei primissimi film in cui viene usata, sebbene agli albori, la CGI nella famosa sequenza del cavaliere della chiesa.
La regia di Barry Levinson (che in seguito dirigerà film come “Good Morning, Vietnam”, “Rain Man”, “Sleepers” e “Sfera”) e la sceneggiatura di Chris Columbus (che aveva già scritto “Gremlins” e “I Goonies” e che, successivamente, dirigerà i due “Mamma ho perso l'aereo”, “Mrs. Doubtfire” e due episodi della saga di “Harry Potter”) riescono a dare un'atmosfera quasi natalizia che rende questa pellicola perfetta per una visione in occasione delle festività invernali.
Non è un film indimenticabile ma vi permetterà di passare una serata in modo sereno e accomodante.