Il catalano Albert Pintç, nel 2023 diventa noto per la direzione di “Nowhere” ma, anni prima, esattamente nel 2017, in collaborazione con il regista Caye Casas, dirige questo “Matar a Dios” (conosciuto come “Killing God” nel resto del mondo), una commedia nera dalle sottilissime venature horror che brilla per le interpretazioni degli attori e per il controverso messaggio religioso che fa da tappeto a tutta la trama.
Vincitore del Sitges di Barcellona, del Fantafestival di Roma e del Rojo Sangre di Buenos Aires, il film si rivela essere un piccolo gioiellino di sceneggiatura, un condensato di mistero e tensione all'interno della casa di Carlos e Ana.
Solamente cinque attori in scena: Eduardo Antuna nel ruolo di Carlos (il padrone di casa), Itziar Castro nel ruolo di Ana (moglie di Carlos), David Pareja nel ruolo di Santi (fratello minore di Carlos), Boris Ruiz nel ruolo di Eduardo (padre di Carlos e Santi) ed infine Emilio Gavira nel ruolo di Dio.
Cosa può accadere quando Dio si rivela con un corpo fisico agli uomini?
Siamo di notte in una strada in mezzo alle campagne e all'improvviso un auto viene bloccata da una sinistra e non identificabile figura che ostruisce il transito…
Nonostante il guidatore cerchi di deviare a dx o a sx, questo piccolo nano continua a mettersi in mezzo fino al momento in cui si avvicina al finestrino e all'interno del veicolo ci sono tre persone, un padre, la figlia maggiore e un'altra bambina di pochi mesi…
Il nano libera la strada ma dice al padre che non andranno lontano perché la fine per lui e la sua famiglia è ormai imminente.
Il padre impaurito sgomma velocemente ma poco dopo esce fuori strada e va a schiantarsi contro un albero; i tre sembrano quasi illesi ma il padre è bloccato dalla cintura di sicurezza, la figlia maggiore istintivamente fugge lontano ma subito dopo ritorna indietro per salvare la piccolina e all'improvviso la macchina esplode….
Il film si sposta all'interno della casa di due coniugi, Carlos e Ana, dove quest'ultima lascia trasparire che potrebbe aver tradito, in passato, suo marito con il suo capo.
Siamo all'ultimo dell'anno e la coppia attende altre due persone che non tardano ad arrivare, Eduardo e Santi, padre e fratello di Carlos, per festeggiare tutti insieme l'ultimo dell'anno.
Nonostante tutti gli sforzi l'atmosfera è tutto tranne che allegra e festante: Ana confessa pubblicamente il suo tradimento alla famiglia, Eduardo, da qualche anno vedovo, sta dilapidando i suoi risparmi in prostitute, si sente libero e sa che non lascerà nulla a Carlos e a Santi e quest'ultimo è in totale depressione perché è stato lasciato dalla moglie Marisa che lo ha tradito ripetutamente con un diciottenne e che non vuole saperne più nulla di lui e, per completare il quadretto, Carlos è sconvolto dalla rivelazione di Ana e medita di lasciarla: mai come in questo caso occorre dire “anno nuovo, vita nuova”.
All'improvviso, dal piano di sopra dove c'è solamente il bagno, si sento provenire dei rumori: qualcuno è sicuramente entrato in casa.
I quattro si armano come meglio possono ma sono più spaventati che aggressivi e nessuno di loro vuole salire a dare un'occhiata…
Eccolo l'intruso, il nano inquietante è alle loro spalle e invita il gruppo ad avvicinarsi perché ha qualcosa di molto importante da dire…
Il nano si presenta: lui è Dio!
Non perde tempo in convenevoli e dichiara che l'indomani l'intera umanità morirà, tutti quanti cesseranno di vivere tranne due componenti di questa famiglia; i quattro dovranno scrivere su dei foglietti i due nomi che intendono salvare, i due che otterranno meno voti moriranno insieme a tutto il resto del mondo…
Il gruppo non se la beve e chiede a “Dio” di dimostrare veramente le sue capacità: detto, fatto, il nano provoca un infarto ad Eduardo che crolla stecchito sul pavimento…
Il film procederà con dialoghi serrati e brillanti e la famiglia diventerà il simbolo dell'intera umanità…
Il nano è veramente Dio o è un impostore?
Da vedere.