Dmitry Kyselyov è un regista/scenegggiatore russo, laureato in Informatica presso l'Università statale di Mosca, che pur avendo alle spalle la direzione di vari lungometraggi, si fece conoscere al grande pubblico solamente nel 2017 con “Spacewalker - Il tempo dei primi”, una pellicola dedicata all'astronauta russo Aleksej Leonov, il primo astronauta della storia ad effettuare una attività extraveicolare.
Nel 2022 (ma da noi arriverà solamente nel 2024 e in streaming con il titolo “12 ore per la fine del mondo”) realizza “Mira”, un lavoro ricco d'azione e con un reparto VFX da primi della classe.
Con un cast totalmente russo, la pellicola pone in evidenza tre personaggi principali: l'astronauta Valery Arabov (interpretato da Anatoliy Belyy), la figlia Valeria Arabov detta “Lera” (interpretata dalla brava e bellissima Veronika Ustimova, all'epoca appena diciottenne) e Misha, il ragazzo di Lera (interpretato da Yevgeniy Yegorov).
Il film si svolge, alternativamente e parallelamente, a Vladivostok, la città in cui abita Lera con la sua famiglia (la mamma si è risposata e quindi la ragazza è costretta a vivere con il nuovo compagno di sua madre e con un nuovo fratellastro ) e nello spazio, più precisamente nella stazione spaziale russa “Mira” orbitante intorno alla Terra dove risiede il Comandante Arabov, padre di Lera, che da lì, utilizzando tutti i sistemi di comunicazioni possibili, riesce sempre a tenere d'occhio la figlia.
Sulla Terra si attende il fatidico giorno: tra 24 ore arriverà uno spettacolare sciame di meteoriti che faranno la gioia di grandi e piccoli e che daranno vita a fare tante promesse e a desiderare la realizzazione dei propri sogni.
Lera fa parte della squadra di atletica della scuola ma in occasione di una gara si presenta completamente vestita quando la temperatura è assolutamente mite…perchè?
Nel frattempo l'equipaggio della Mira controlla che nessun meteorite di una certa grandezza possa impattare con il pianeta ma il fisico presente nella stazione calcolando le traiettorie previste inizia ad avere dei dubbi: mancano meno di 12 ore all'arrivo dello sciame ma c'è una possibilità, anche minima che uno dei meteoriti più grandi possa essere in rotta di collisione con la Terra.
Dal centro di controllo fanno pressione affinché la Mira dia dei risultati certi: non si può far evacuare la popolazione nelle ultime ore, sarebbe un massacro.
Fortunatamente le cose si svolgono secondo i calcoli: il pezzo più grande passa oltre la Terra e alla base e sulla Mira tirano tutti un grande sospiro di sollievo, il pericolo è stato evitato.
Quando sembra essere tutto passato, Lera viene tempestata di messaggi e telefonate da suo padre ma lei non risponde e non legge: è presente un rapporto estremamente conflittuale con suo padre, al punto tale che lo chiama per cognome.
Stanca delle continue chiamate paterne decide finalmente di rispondere e suo padre è lapidario: “Lera guarda la finesta e scappa!!!”
I dubbi del fisico si sono materializzati: nascosto dallo sciame c'era un meteorite che non era stato rilevato dai radar e sta puntando dritto su Vladivostok, l'apocalisse sta per iniziare…
La prima ad essere colpita e distrutta è proprio la “Mira” e poche decine di secondi dopo anche Vladivostok…
Da qui parte realmente il film e occorre subito dire che la scena della distruzione della città è quanto di più realistico si possa vedere sul grande schermo, davvero un livello di VFX da fuoriquota.
Fino alla distruzione della città il film funziona molto bene (sebbene si debba sospendere l'incredulità nel momento in cui il padre riesce sempre a localizzare Lera utilizzando le videocamere di sorveglianza, le stazioni di trasmissione mobili ed altro ancora) mentre nella seconda parte bisogna accettare molte cose che superano, e di molto, la realtà.
Ad ogni modo il film si lascia piacevolmente guardare e lo ritengo adatto per una serata spensierata e spettacolare.