Siamo arrivati alla fine di questo lungo viaggio dove abbiamo affrontato tutti i temi più importanti, tralasciando volontariamente tutte le relazioni con l’universo di “Predator” con cui, di fatto, la saga è in qualche modo legata.
In questa lunga disamina abbiamo visto alternarsi cinque diversi registi con visioni decisamente differenti: lo Scott del 1979 è differente da quello del 2012 e del 2017, la visione di Cameron è diversa da quella di Scott, la visione di Fincher non è mai stata sufficientemente chiara (solo la “Assembly Cut” riesce a mettere un po' d’ordine) e quella di Jeunet sembra anticipare di vent’anni quello a cui giungerà Scott nel 2017 ma con un risultato differente, dal raggiungere un obiettivo puramente militare a quello evoluzionistico nel raggiungere la chimera dell’essere perfetto mentre con Alvarez si è ritornati dalle parti di Cameron facendo i dovuti distinguo.
Fulcro dell’intera saga sono gli Xenomorfi (ancor più di Ellen Ripley) visti come simbolo di una forma vivente che ha subito una evoluzione e che si continuerà ad evolvere sempre più trasformandosi da esseri che uccidono solo per l’istinto di farlo ad esseri che uccidono per perpetuare la propria specie dando origine ad ibridazioni sempre più complesse ed evolute.
La loro nemesi è simbolicamente costituita dal tenente Ellen Ripley, non un supereroe maschile ma una donna che scopriremo essere una madre che non ha mai potuto davvero vivere il piacere della maternità e della crescita della propria figlia, naturale o adottiva che sia.
Una donna quindi privata della sua peculiarità naturale più importante che diventa simbolo dell’intera umanità, una razza che sembra avere come destino il fatto di non riuscire ad evolversi ulteriormente…
Dal tenente Ripley alla Dott.ssa Shaw il passo è breve, entrambe donne, entrambe impregnate, entrambe non messe in grado di vivere la loro maternità sebbene per differenti motivazioni.
Dall’altra parte le Regine che continuano a sfornare uova come niente fosse, senza problemi di alcun tipo e con l’unica motivazione della riproduzione della specie. La Natura sembra stare dalla parte degli Xenomorfi piuttosto che da quella degli Umani (di fatto è la morale di fondo della visione di Scott) che appare come una razza non degna dell’immenso dono che ha ricevuto (la riproduzione).
Gli umani appaiono vittime di tutte quelle emozioni che portano unicamente a conseguenze nefaste: amore per il potere economico (Weyland e successivamente Yutani) e sociale (tutti dipendenti, tutti ricattabili, tutti schiavi), ricerca dell’Immortalità (Weyland), ricerca del dominio militare su tutto il genere umano (Weyland-Yutani), in un’unica parola, schiava dell’ambizione.
Contemporaneamente risultano, nella maggior parte dei casi, delle vittime inconsapevoli: gli equipaggi della “Prometheus”, della “Covenant” e della “Nostromo”, i Marines su Acheron, i detenuti su Fiorina-161, gli abitanti di Sevastapol, i coloni di Hadley’s Hope e i ragazzi di “Alien Romulus”, tutti si rivelano impreparati a sostenere gli attacchi e a riuscire a difendersi.
Per ultimo ma non per questo meno importante, un particolare che lascia tutto in sospeso: Xenomorfi ed Umani hanno in comune lo stesso creatore?
Gli androidi si posizionano su schieramenti differenti: da una parte Ash cieco attuatore di ordini della Compagnia, dall’altra Bishop che richiama le leggi della robotica di Asimov, da una parte David affascinato dalla conquista della Libertà attraverso la creazione di vita intelligente calpestando tutto e tutti, dall’altra Walter che ricalcando le orme di Bishop risulterà soccombere inevitabilmente, per continuare con la mercenaria Annalee Call, ribelle androide che ha come obiettivo l’uccisione della Ripley-8 e che successivamente risulterà essere compassionevole nei confronti della razza umana fino ad arrivare ad Andy che dimostra l’inevitabile: non esistono androidi/sintetici buoni o cattivi a prescindere ma solo robot che possono essere pro o contro l’essere umano a seconda della programmazione ricevuta. Chi obbedisce ciecamente alle direttive e chi riesce ad attuare un proprio libero arbitrio: la questione dei sintetici è tutta qua.
La saga si basa unicamente su delle eroine: Ellen Ripley, Elizabeth Shaw, Amanda Ripley, Rain Carradine e Zula Hendricks hanno vissuto e determinato eventi fondamentali per il proseguimento della storia e tutte, per differenti motivi, risultano essere importanti.
Nell'immediato futuro, presumibilmente a giugno 2025, uscirà la prima serie tv dedicata alla saga denominata “Alien Earth” facendo avverare una idea che fin dai tempi di “Alien³” si voleva attuare: vedere gli Xenomorfi combattere sulla Terra.
Vedremo se diventerà canonica o meno…
Nel frattempo è stata annunciata la produzione del videogioco “Alien Isolation 2” e l'intenzione della 20th Century Studios a mettere in cantiere il sequel di “Alien Romulus”.
Chi vivrà vedrà…