Premetto che il mio punto di vista su questo film è un po' “di parte” : lavoro come insegnante in una piccola scuola dell'entroterra della provincia dell'Aquila e quindi per me , da aquilano e da insegnante questo film ha una valenza particolare e forse il mio giudizio è poco oggettivo.
Come ho scritto nel titolo, il film (che narra le vicende di un insegnante che chiede di essere trasferito temporaneamente da Roma ad un piccolo paesino in di montagna in provincia dell'Aquila) ha i toni di una favola sotto forma di commedia, senza cadere mai nel melodrammatico e con battute anche piuttosto divertenti, per quanto nè Albanese nè la Raffaele facciano il minimo ricorso al loro repertorio comico. Da un film del genere non ci si aspetta chissà quale complessità o colpi di scena nella storia e se si parte con questo spirito il film non delude affatto.
Devo però dire che, pure nella cornice di commedia di cui ho parlato, in realtà il film è piuttosto realistico in alcuni aspetti: la mentalità e la (difficile) realtà dei pur stupendi piccoli borghi abruzzesi di montagna, la difficoltà quotidiana degli insegnanti in genere ma soprattutto quelli dei piccoli centri, lo scontrarsi con la burocrazia, ecc. Il film non fa altro che far ripetere ai suoi personaggi quanto sia dura la vita in un posto sostanzialmente morente ed è assolutamente vero. Però, pur nell'esagerazione “da cartolina” del film, proprio in quello che sembra l'aspetto più favolistico, cioè la bellezza di questi borghi e della natura circostante, il film è invece molto vicino alla realtà: questi borghi sono davvero stupendi e, anche se non mi è capitato di vedere orsi ed aquile vicino alla strada, anch'io mi sono imbattuto in lupi e cervi andando a scuola, senza neanche addentrarmi troppo nell'interno . E' un'esperienza abbastanza comune in gran parte della provincia dell'Aquila, per quanto ogni volta emozionante per la bellezza di questi animali.
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