Indubbiamente nei tempi scorsi si è creata una grandissima aspettativa attorno a questa pellicola, tanto da convincere il regista Frake-Waterfield a girare di nuovo alcune scene a fine 2022. Due personaggi così fortemente legati all'infanzia trasformati in malvagi assassini, dovrebbe essere una garanzia di omicidi sopraffini, e in parte, lo è. Però, e c'è un grosso però, non me ne vogliate, devo mio malgrado ammettere che qui di pecche ce ne sono a vagonate. Da amante dello slasher e del gore, non vorrei criticare un film che per carità, di splatter ne contiene una discreta quantità, il problema è, mmm, tutto il resto che non va. Quando, a suo tempo lessi la notizia che annunciava l'uscita di Winnie The Pooh, ero estremamente ansiosa, e anche un po' golosa di visionare il lavoro conclusivo. Ho aspettato con impazienza, e c'è da dire che già di mio, non sono una personcina molto paziente. L'attesa infine non è stata un granché premiata, perché a primo acchito ho pensato: ma cos'è questa cavolata?
Partiamo dalla sceneggiatura, che secondo me, doveva essere il punto di forza dell'opera, non potendo andare a parare su altro. Non ci siamo proprio, è di una tristezza infinita. D'accordo che in questo genere di filmati non servono grosse motivazioni per far mattanza, ma in cuor mio, che ci fosse un pelino di narrato più elaborato, ne conservavo forte la speranza. Pooh e Pimpy, abbandonati dal loro amico d'infanzia, patiscono la fame, e dovendo diventare cannibali per sopravvivere, impazziscono. Christopher Robin decide di portare la sua futura sposa a fare la conoscenza dei due, in modo che possa credere al suo racconto. Punto. Io avrei lavorato di più sul movente, che mi è parso un filo debole, e anche su altre dinamiche si poteva fare meglio (tipo la scena nella vasca idromassaggio con la bellona di turno), o l'occasione mancata sul finale, probabilmente a causa del low budget. Il livello recitativo, è piuttosto basso, per non dire scadente, e anche la regia, non riesco proprio a promuoverla, sono spiacente. Buoni tutto sommato gli effetti, una delle poche cose che risultano abbastanza ben realizzati e gradevoli, e la fotografia, ogni tanto riesce a fare il suo in maniera decente. Non mi andrebbe di massacrare qualcosa che aveva di sicuro ottimi propositi, ma tra il dire e il fare, si sa, senza la dovuta esperienza si finisce in alto mare.
E quindi, perché mai dare una chance a Winnie the Pooh? Forse per puro masochismo? Nonostante le varie imperfezioni, non mi pento di averlo visto, magari perché la mia curiosità non poteva essere lasciata in sospeso (eh sì, il mio desiderio di sapere a volte, pure da me è incompreso). Ma, soprattutto, esiste una valida ragione. Ci sarà un sequel! Partendo dal presupposto che non sarà possibile peggiorare, adoro poter comparare, e quindi, anche se questo girato non è stato il massimo, non vedo l'ora di scoprire cosa si inventeranno nel prossimo capitolo. Auspico un massacro ancor più bestiale, stavolta ancorato a solidi principi, e non soltanto alla traballante motivazione iniziale.