Un ex grande attore (Gauthier Valence) impersonato da Fabrice Luchini che in certo senso interpreta se stesso, ormai ritiratosi a vita privata, viene coinvolto da una star delle serie medicali televisive francesi (Serge Tanneur) interpretato da Lambert Wilson, in una possibile riedizione teatrale del Misantropo di Molière. Il film diverte e talvolta si ride di gusto per ciò che si profila: tanto Gauthier è abituato al teatro e ad una recitazione forse d'altri tempi, altrettanto Serge, abituato al ritmo della TV, vuole aggiornare. Il primo si sente per natura autorizzato a giudicare il secondo, il secondo vuole fare di testa sua. Si aggiunge l'incontro con una bella divorziata italiana e tutto si scompagina. Fino alla fine non si saprà se il Misantropo messo in scena vedrà insieme i due protagonisti o no.  Vicenda di gusto francese, ma non solo, in quanto i testi di Molière ripresi nelle prove che i due portano avanti sono - guarda caso - molto appropriati a ciò che accade nel film e sono certo in rima d'altri tempi ma anche esprimono sentimenti sempre presenti nell'animo umano. La bicicletta è un contorno di costume, perché la vicenda anziché a teatro - appunto -  si svolge all'Île de Ré, dove ci si muove anche in bicicletta, perfino senza freni.