Rifacimento francese del precedente “I gioielli di Madame de…” del 1953 di Max Ophüls. Come spesso accade in questi casi, non è eccezionale. Un po' è anche colpa della trama, tremendamente datata, in cui tutto è legato a una coppia di orecchini che finisce sempre laddove dove non doveva finire, c'è un generale che non ha problemi ad avere amanti ma non gli piace che ne abbia la moglie, c'è un giovane ricco che si invaghisce della moglie del generale, e dice bugie… sempre smascherate. Divertente forse negli anni ‘50, sembra che la società sia fatta sempre delle stesse persone… e dello stesso orefice. Pazienza per la storia. Gli interpreti in certo senso ce la mettono tutta, e la parte del giovane ricco non a caso è stata affidata a Raoul Bova e la parte della donna a Carole Bouquet, ma il tutto mantiene comunque ancora l’aspetto di un artificio.  

Ci sono trame che reggono nel tempo, altre che vanno contestualizzate rispetto a quando il film viene girato. Sicuramente nell'immediato dopoguerra le sensazioni e il clima culturale era diverso, anche per questo è corretta la segnalazione, pervenuta da due cortesi commentatori, che il capolavoro di Max Ophüls (*Madame de...* del 1953 con Danielle Darrieux, Charles Boyer e Vittorio de Sica) è ben al di sopra di questa produzione televisiva francese.