Un panorama diverso

L'adattamento cinematofrafico di un romanzo di grande successo letterario è sempre un azzardo. Il libro di Cognetti, vincitore del Premio Strega, è un mix di sentimenti e pensieri ambientato in un remoto paesino di montagna motivo per cui la sfida poteva risultare ancora più ostica. 

Invece Groeningen e Vandermeersch già autori dello straziante Alabama Monroe che li portò alle soglie dell'Oscar come miglior film straniero vincono oggettivamente la sfida riuscendo a tenersi alla larga da facili tentazioni ambientaliste e restituendo sul grande schermo la dura vita del montanaro, quella senza scorciatoie e con poche soddisfazioni se non ma quiete. 

Perché i registi abbiano scelto il formato 4:3 per le riprese quando gran parte dello stupore nasce dalle immagini delle cime, e un formato maggiormente panoramico ne avrebbe sicuramente aumentato l'effetto, resta inspiegabile e in parte imperdonabile, ma il film funziona lo stesso. Che sia proprio questo formato ad amplificare il senso di protezione dell'amico del protagonista? Che questo formato ricordi le gole delle vallate? 

Grazie all'ottima sinergia di due dei più importanti attori italiani della loro generazione, la storia di un'amicizia quasi impossibile prende forma sullo schermo. Marinelli davvero perfetto. Senza per questo dimenticare le performance dei ragazzini diretti bene e molto naturali. 

Premio della Giuria un pò a sorpresa all'ultimo Festival di Cannes è un buon film che convince in tutta la sua parte italiana mentre si sfilaccia nella breve parte ambientata in Nepal. Resta un'opera da vedere in sala e che differenzia il panorama italiano attuale.