Possiamo dirlo: Buz Luhrmann è tornato! Dopo l'exploit di Moulin Rouge! si era perso tra opere etniche dedicate alla sua terra e rivisitazioni kitsch letterarie. Qui si dedica alla biografia di uno dei più grandi artisti musicali della storia americana e fa centro.

Il fil rouge delle due opere è la musica perché è innegabile che Baz Luhrmann gira a ritmo di musica. Elvis è un film biografico, ma spesso possiamo pensare ad un musical, anche se a ballare, più che i protagonisti o i gruppi di ballerini, è la camera. La maestria con cui tutto il film è montato al ritmo dei gospel, delle canzoni di Elvis, dei canti dei suoi amici è magistrale.

Il film però funziona anche grazie ad una scelta di sceneggiatura inconsueta: far raccontare il mito da parte di chi lo ha creato, sfruttato ed alla fine è diventato il suo peggior nemico. Così il mito non viene incensato, non viene adulato, ma vengono poste domande allo spettatore, vengono mostrati anche momenti meno edificanti evitando la costruzione di un'agiografia spesso molto fastidiosa.

Ottimo il cast, a cominciare da un viscido Tom Hanks, vero mattatore della pellicola che fa da spalla ad un Austin Butler che offre una buona interpretazione mimetica. Notevole tutto il cast di contorno con voci da urlo e capaci di creare una sorta di coro greco interessante.

Bella uscita estiva in sala che ci riporta un regista amatissimo in passato e ultimamente po' appannato. Un film coinvolgente da vedere in sala per lasciarsi trascinare dalla musica, dal montaggio e dalla regia